Anche Grado dice no alla modifica

Sull’isola d’oro non piace la proposta che sarà presentata in consiglio regionale 
Panoramica
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GRADO. No alla modifica della legge regionale 18 del 2015. Sull’isola d’oro non piace l’emendamento che sarà presentato in consiglio regionale e che modificherà di fatto i criteri d’impiego dell’imposta di soggiorno. Non ci sarà più bisogno d’intesa tra i Comuni e gli operatori del settore. Secondo gli albergatori gradesi il dialogo pubblico-privato ha funzionato e funziona. Il Comune concorda sul fatto che la legge regionale non va modificata.

Lignano difende la tassa di soggiorno e il ruolo dei privati per gli investimenti
Lignano 21 giugno 2018. Concerto all'alba a Punta Faro. © Foto Petrussi

«Sono serviti oltre tre anni di lavoro per giungere a un accordo “alto” sull’istituzione prima e sulla gestione, poi, delle entrate derivate dall’imposta di soggiorno. Ora, con una leggera modifica all’articolo 10 della Legge Regionale numero 18 del 2015, si vuole rimettere in discussione tutto questo positivo percorso». A parlare è Thomas Soyer, presidente del Consorzio Grado Turismo, che si dice preoccupato dopo aver appreso la notizia della modifica che dovrebbe essere proposta al consiglio regionale, tra pochi giorni, all’interno di un provvedimento “omnibus”.

«L’attuale normativa – aggiunge Soyer, che rappresenta quasi un centinaio di operatori privati dell’Isola del Sole, la seconda meta turistica più frequentata della regione –, consente di coinvolgere gli operatori in quel rapporto pubblico-privato sempre da tutti auspicato, nella gestione dell’imposta di soggiorno, avendo ben chiare le strategie di utilizzo con una visione più complessiva: non semplici interventi puntuali, ma interventi progettuali che rispondono a proposte condivise, in grado di produrre ricadute e benefici per l’intero territorio (stagione dopo stagione) e non solo per singole situazioni individuate, come da nuova proposta, insindacabilmente dai Comuni. Se passasse la nuova norma, tutto il lavoro fin qui svolto andrebbe distrutto – chiude Soyer – e il dialogo con gli attori più importanti del territorio verrebbe inspiegabilmente interrotto.

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Anche per questo motivo servirebbe un incontro urgente con l’assessore regionale competente che chiediamo da tanto tempo, in accordo con gli altri 3 Consorzi turistici del Fvg, ma non siamo ancora riusciti a ottenere».

Interpellato, il sindaco di Grado, Dario Raugna, fa notare che l’amministrazione gradese, ottemperando alle disposizioni previste nella norma “firmata” dall’ex vicepresidente regionale e assessore al turismo Sergio Bolzonello, ha intrapreso la strada della concertazione con i portatori d’interesse in campo. «È una strada che ci ha dato molte soddisfazioni – assicura Raugna – perché, per quanto concerne le richieste avanzate dell’amministrazione, sono state accolte.

Abbiamo anche imparato a collaborare e condividere prospettive comuni. Questa è una novità per la nostra isola, dove la divisione ha sempre giocato un ruolo importante. Nonostante la nuova norma rafforzi le posizioni dei Comuni, ci sembra corretto procedere sulla strada già intrapresa, continuando a dare dignità a coloro i quali altrimenti, sull’imposta di soggiorno, diventerebbero solo esattori». Sull’imposta di soggiorno, il settore ricettivo, secondo il sindaco di Grado, gioca un ruolo da protagonista in merito alle scelte strategiche per il futuro, in termini di servizi, promozione e investimenti.

«Se in futuro – aggiunge il primo cittadino – gli operatori privati dovessero ricoprire semplicemente il ruolo di esattori per conto del Comune, tutto il lavoro fatto fino a oggi andrebbe inevitabilmente distrutto e questo potrebbe indebolire una categoria che, gioco forza, deve svolgere un ruolo attivo sul nostro territorio. Concordo sull’opportunità di chiedere un confronto con l’assessore regionale, anche in considerazione del fatto che i Comuni turistici in Fvg sono solo quattro. Credo sia doveroso ricevere i rappresentanti delle categorie su questa importante modifica».

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