Lignano difende la tassa di soggiorno e il ruolo dei privati per gli investimenti

L’emendamento di Camber (Fi) preoccupa le categorie. Il sindaco Fanotto: «Deciderò comunque assieme a tutti»
Lignano 21 giugno 2018. Concerto all'alba a Punta Faro. © Foto Petrussi
Lignano 21 giugno 2018. Concerto all'alba a Punta Faro. © Foto Petrussi

LIGNANO. Le associazioni di categoria passeranno in secondo piano rispetto alle amministrazioni comunali, che giocheranno da titolari assolute nella partita sulla tassa di soggiorno. Con un colpo di coda, di fatto, il consigliere regionale Piero Camber mira a ridurre all’osso il tavolo tecnico sul turismo, creato ad hoc lo scorso anno per scegliere, di concerto con gli operatori del territorio, la destinazione d’uso della rendita.



Già passata in IV commissione, di cui lo stesso Camber è presidente, la proposta di emendamento in materia (che modificherà la legge regionale 18/2015) sarà presentata in aula a fine mese, nelle maglie della proposta di legge numero 26, equiparabile a una “Omnibus”. Ma il Consorzio Lignano Holiday, Promoturismo Fvg, Lisagest e Ascom, che costituiscono il tavolo di lavoro effettivo nella località balneare della riviera friulana, assieme alla Giunta Fanotto, non ci stanno.

«L’introduzione dell’imposta di soggiorno in Fvg ha vissuto un percorso molto complesso, che ha visto un confronto tra imprenditoria privata e istituzioni pubbliche. E alla fine, in maniera quasi rivoluzionaria, ha responsabilizzato il settore privato nel relazionarsi con le amministrazioni comunali sulle finalità di utilizzo degli introiti di tale imposta – ha detto Martin Manera, presidente di Lignano Holiday –. Il Consorzio si è sempre schierato dalla parte di un coinvolgimento diretto e dialetticamente coordinato con gli altri enti del gruppo, per un utilizzo dei proventi su reali necessità della località, nei termini di investimento previsti dalla normativa.

Con grande preoccupazione si apprende che il testo della legge vorrebbe essere cambiato, relegando la cooperazione a una mera una funzione consultiva e azzerando, quindi, il vincolo di convergenza decisionale, sia nei termini economici che programmatici».

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Ed Enrico Guerin, presidente Ascom Lignano, ha concordato: «È assolutamente sbagliato e insensato sia presa una decisione del genere, in maniera assolutamente unilaterale. Non capisco il motivo per cui non vogliano confrontarsi in modo diretto con noi. Nella nostra città viviamo un rapporto democratico di dialogo e confronto. Smantellare il tavolo sarebbe una sconfitta per tutti».

Ma le scelte del consigliere regionale sono indirizzate «allo snellimento delle procedure decisionali e all’affermazione della centralità del ruolo dei Comuni: essi dovranno tenere conto del parere delle categorie per quel che riguarda le linee guida da tracciare, ma saranno gli unici a stabilire e disciplinare i programmi nel dettaglio. Chi governa sarà il responsabile finale di ogni scelta», ha affermato Camber. E ha continuato: «Ognuno ha esigenze e priorità diverse: mettere tutti d’accordo è troppo complicato e rischioso».

Ma c’è chi, al contrario, di quella differenza ne ha fatto punta di diamante. «Anche se la proposta dovesse passare in aula, a livello metodologico l’iter a Lignano non cambierà – ha detto il sindaco Fanotto –. Io continuerò a decidere di concerto con chi fa parte del tavolo del turismo: è vero che la collaborazione con i molteplici enti è, per certi versi, complessa, ma noi riconosciamo un ruolo anche al ricettivo.

Così facendo la massimizzazione dei risultati è assoluta e incomparabile. Richiede tempo ma è il metodo vincente. Lo scorso anno con la tassa di soggiorno abbiamo incassato oltre un milione e mezzo di euro, che ora stiamo gestendo al meglio fra promozione e infrastrutture: quest’estate l’obiettivo sarà lo stesso».
 

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