Amministra un tesoro e vince il primo premio

PORDENONE. Aveva un capitale di un milione di euro e in tre mesi, investendolo in borsa, è riuscito a ottenere un rendimento del 12,28 per cento.
Peccato che i soli fossero rigorosamente virtuali, per cui Andrea Paganini, investitore professionista, dovrà accontentarsi – si fa per dire – del primo premio (un Macbook di ultima generazione) nella competizione “Etf asset allocation awards”, gara di rendimento assoluto fra portafogli virtuali organizzata da Cfa society Italy (l’associazione globale di professionisti nel settore finanziario) e IShares (piattaforma Etf).
Nella vita Paganini, che è di Verona, ma è diventato pordenonese d’adozione, studia gli Etf (Exchange traded fund), che non sono creature soprannaturali bensì una particolare tipologia di fondo d’investimento negoziato in Borsa come un’azione.
Ne verifica l’andamento e cerca di far guadagnare i propri clienti: imprenditori facoltosi, famiglie con grandi patrimoni, professionisti. Il tutto da dipendente di una società pordenonese, Alpe Adria gestioni, che è un piccolo gioiello nel settore finanziario. Alla gara si è classificato primo, nella categoria generale, tra 265 partecipanti di tutta Italia.
La competizione virtuale, che Paganini ha vinto, «consisteva nel costruire un portafoglio iniziale con almeno quattro Etf – racconta –. Dovevamo scegliere i migliori e poi nel corso del periodo – abbiamo iniziato il 28 febbraio e chiuso il 5 giugno – potevamo anche vendere, fare quello che in gergo si chiama switch. Le nostre operazioni, virtuali naturalmente venivano registrate attraverso computer e un nickname, per non essere facilmente identificabili. Ogni mattina venivano pubblicate le classifiche per cui potevi anche vedere la situazione degli altri e cambiare strategia».
Seguendo le Borse già per lavoro, Paganini non ha avuto difficoltà. «Sono partito un po’ in sordina – spiega –, all’inizio non ero mai in testa alla classifica. Nell’ultimo periodo ho fatto investimenti con un margine di rischio più alto e ho guadagnato quei due punti percentuali di vantaggio che mi hanno consentito di arrivare tranquillo al traguardo».
E le sue scelte sono cadute su «Etf nazionali ed europei e asiatici, giapponesi in particolare. Per fortuna la competizione si è conclusa il 5 giugno, sennò con il rischio Grexit avrei avuto qualche problema. La situazione tuttavia è già rientrata».
L’Europa secondo Paganini «oggi offre ottime opportunità di investimento perché è un’economia in via di miglioramento. La stessa Italia sta dando risultati buoni, dopo 3 anni di recessione».
Chi vuole rendimenti più alti in tempi veloci «si rivolge ai mercati asiatici che sono senz’altro i più dinamici in tal senso. Gli Stati Uniti, invece, hanno un’economia sicuramente solida ma a livello di Borsa scontano un eccesso di positività. Le azioni americane, sono “più care”, le prospettive di guadagno sono meno interessanti per l’investitore. Diverso è se si scelgono obbligazioni».
Il rischio Grecia? «Direi che è scongiurato e anche l’Italia è un Paese nuovamente interessante. Il rischio che esca dall’euro è senza dubbio remoto, anche perché i cittadini non vogliono. Anche un referendum non passerebbe. Dopo tre anni di recessione il mercato italiano sta dando risultati relativamente buoni. La politica della Banca centrale sta dando sicuramente una mano per cui la speculazione contro il nostro Paese, che ha segnato il 2012, è lontana. A ciò si aggiunge la stabilità di governo che è un elemento importante, piaccia o non piacca. La Spagna, che da punto di vista economico sta facendo meglio di noi, soffre tuttavia una maggiore instabilità perché a fine anno va al voto e, sino a qualche mese fa, si temeva l’effetto Grecia con l’ascesa di Podemos».
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