Altri profughi trasferiti in albergo a Nimis

Accelerate le procedure di screening sanitario per l’allerta maltempo nella Bassa
Di Alessandra Ceschia
Nimis 13 Agosto 2014. Extracomuniati all' albergpo Trieste. Telefoto Copyright Petrussi Foto Press - Diego Petrussi
Nimis 13 Agosto 2014. Extracomuniati all' albergpo Trieste. Telefoto Copyright Petrussi Foto Press - Diego Petrussi

Controlli sanitari e trasferimento a tempo di record per gli ultimi profughi arrivati da Reggio Calabria, martedì pomeriggio, al Centro di prima accoglienza allestito dalla Croce rossa nell’area attigua all’ospedale di Palmanova.

L’allerta meteo lanciato dalla protezione civile per il pomeriggio di ieri ha indotto i volontari della Cri ad accelerare i tempi per lo screening sanitario degli ultimi 20 profughi, quindi il trasferimento in due alberghi di Nimis. Si tratta di nove cittadini siriani, tre nigeriani, sei provenienti dalla Costa d’Avorio e due dalla Nuova Guinea. «I nostri volontari sono andati a prenderli martedì a Mestre dove tutti i 150 profughi in arrivo sono stati smistati fra le varie province – riassume il presidente del comitato provinciale Cri Sergio Mainero – poi sono stati suddivisi in due pulmini e trasferiti a Nimis». Una dozzina sono stati accompagnati all’albergo alle Pianelle, una struttura ricettiva che ha chiuso i battenti nei mesi scorsi e che è stata riaperta proprio per l’occasione, gli altri otto, fra i quali tre donne nigeriane e due siriane, hanno trovato sistemazione all’hotel Trieste.

Questa, per alcuni di loro, sarà la sistemazione temporanea. Non per tutti però, perché molti fra loro, i cittadini siriani in primis, tendono a non rimanere a lungo nel nostro Paese e ad andarsene all’estero. Saranno le strutture alberghiere ad assicurare loro vitto e alloggio, mentre gli operatori della Caritas porteranno loro vestiario, calzature, tessere telefoniche e il pocket money. I volontari della Croce rossa, dal canto loro, hanno già provveduto alle loro prime necessità accompagnandoli nella struttura alberghiera e fornendo una mediazione linguistica per le prime necessità.

Si tratta del sesto arrivo gestito dalla Croce rossa attraverso il punto di prima accoglienza allestito a Palmanova che ormai resta un presidio fisso per fronteggiare un’emergenza divenuta permanente.

E proprio per assicurare un supporto ai volontari della Cri, per il presidio del Centro, anche in assenza di nuovi arrivi c’è stato un accordo con l’Ana. Ieri il presidente della sezione Ana di Udine, Dante Soravito de Franceschi, ha effettuato un sopralluogo a Palmanova per verificare le esigenze del presidio e come suddividere i compiti fra volontari della Cri e Alpini fino a quando il presidio non sarà smantellato.

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