Alberi monumentali: 800 giganti in Friuli, nasce una fondazione per la loro tutela

UDINE. Censire gli alberi monumentali, conoscerli e mapparli per salvaguardare il patrimonio boschivo e assicurarne la sopravvivenza. Trent’anni fa era solo l’idea ambiziosa dell’agronomo e tree climber tarcentino Andrea Maroè.
Oggi è diventata una fondazione che conta sull’apporto di un centinaio di persone: letterati, artisti, agronomi, tecnici forestali, ma anche studenti, famiglie e amanti della natura. Si chiama Giant trees Foundation, una onlus che ha sede a Tarcento, fondata da Doria Del Medico, di cui Maroè è ideologo e presidente.
La fondazione, unica al mondo, ha preso vita non a caso è il Friuli Venezia Giulia dove, con un decreto firmato dal presidente Massimiliano Fedriga il 7 agosto, è stato stilato un elenco di alberi monumentali che raggruppa 800 piante suddivise fra 250 schede; di queste, ben 178 sono state individuate in provincia di Udine, specie nei boschi dell’alto Friuli. La presentazione ufficiale si è tenuta ieri nella sede udinese della Regione, presente una nutrita delegazione di studenti dell’Istituto agrario di Pozzuolo.
«L’idea è nata un trentennio fa, quando gli alberi monumentali erano poco considerati – ha spiegato Maroè –, oggi si comincia a parlare di alberi senzienti che riescono a percepire il mondo, a comunicare e a modificare l’ambiente. Tutelando gli alberi noi tuteliamo la vita». Testimonial della fondazione il campione olimpico Silvio Fauner che ha sottolineato la necessità di tutelare l’ambiente e le foreste, già luogo ideale per i suoi allenamenti nel periodo in cui rappresentava l’Italia nel mondo come campione olimpico dello sci nordico.
Numerosi i progetti che la fondazione ha in serbo. Fra tutti, come ha spiegato Maroè, quello di far crescere una nuova sensibilità e una vera conoscenza degli alberi e della natura, che permetta di rispettarli e tutelarli. Così è nata una serie di attività settimanali quali l’orto sinergico cui collaborano giovani e anziani, l’impianto e la cura di nuovi alberi, la gestione del bosco, la creazione di talee e semenzali da alberi monumentali per la loro distribuzione nelle scuole, la gestione di un frutteto, la realizzazione di innesti, la creazione di siepi ecologiche in carpino e acero, di sentieristica boschiva, la realizzazione di steccati, di contenimenti di scarpate e tante altre attività con le piante e con gli animali.
Opere affidate a ragazzi con volontari adulti, ogni fine settimana alla “Tana” sede della Gtf. E così sono nate anche le collaborazioni con gli istituti scolastici, le scuole di agraria di Cividale, Codroipo e Pozzuolo, ad esempio.
Al varo pure il progetto “Annusare il bosco” che si prefigge di rendere le foreste visitabili anche a ipo e non vedenti che Giant trees foundation Onlus avvierà con i comuni di Moggio, Ampezzo, Tarvisio e Sappada, con la collaborazione del Centro internazionale del libro parlato Sernagiotto Onlus e alcuni istituti scolastici.
Un progetto di cui il sindaco di Ampezzo Michele Benedetti e l’assessore alle Foreste di Moggio Maurizio Callegarin si sono detti convinti. Il progetto nasce con l’intento di raccontare la natura ai non vedenti, non solo come importante esperienza sensoriale, ma anche attraverso una serie di incontri nel bosco, dove, con la descrizione di aspetti e caratteristiche anche poco evidenti, si possa evidenziare la stretta correlazione tra i vari elementi che costituiscono l’ambiente forestale: alberi, suolo, erbe, fiori e animali di ogni genere.
Con l’abbattimento di alcune barriere e la posa di adeguati segnalatori, si renderanno fruibili percorsi didattici da parte di disabili. A questa iniziativa verrà abbinato un percorso di avvicinamento all’albero per persone disabili, anche con possibilità di arrampicata in treeclimbing, col sostegno degli istruttori.
«Si tratta di un’iniziativa importante anche per lo sviluppo turistico del nostro territorio che comprende innumerevoli siti di interesse ambientale» ha commentato il consigliere regionale Edy Morandini rivolgendo un plauso a tutto lo staff della fondazione a nome dell’assessore al turismo Sergio Bini.
Poi è toccato a Marisa Sestito presentare la composizione del Comitato scientifico, nel quale figurano docenti ed esperti del settore provenienti da tutta Europa. Fra i componenti figurano scienziati del calibro di Stefano Mancuso e dirigenti del ministero delle Politiche agricole come Angela Farina, tanto per fare qualche nome.
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