Al valico di Stupizza con machete, coltello, pugnale e droga: denunciato un automobilista ceco

Il controllo è stato eseguito dalla Compagnia della Guardia di finanza di Cividale 

Al valico di Stupizza con machete, coltello, pugnale e droga
Al valico di Stupizza con machete, coltello, pugnale e droga

PULFERO. Nei giorni scorsi, a ridosso del valico di Stupizza, in comune di Pulfero, i finanzieri della Compagnia di Cividale del Friuli hanno sottoposto a sequestro un machete, un coltello e un pugnale da lancio, oltre a 45 grammi di “marijuana” e a un francobollo di Lsd, rinvenuti a bordo di un’auto in ingresso in Italia.

Le fiamme gialle erano impegnate lungo la SS54, in prossimità del confine nazionale, nell’ambito del dispositivo di vigilanza istituito a seguito del ripristino temporaneo dei controlli alle frontiere interne terrestri con la Slovenia. Durante il servizio, i militari hanno fermato e ispezionato un veicolo proveniente dalla Repubblica Ceca.

Il guidatore dichiarava di volersi recare nella località balneare di Grado per una vacanza. Nel corso del controllo del mezzo, i finanzieri hanno dapprima rinvenuto la sostanza stupefacente e poi alcune armi, quali un pugnale da lancio, un coltello e un machete. L’uomo alla guida non era in grado di giustificare il trasporto delle armi, secondo le disposizioni che regolano la loro tenuta e introduzione nel territorio italiano.

Per questo, il conducente del mezzo è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Udine, mentre la droga e le armi sono state immediatamente sottoposte a sequestro. 

Sulla questione è intervenuto il consigliere regionale di Forza Italia, Roberto Novelli: “I controlli selettivi e mirati ai confini non solo andrebbero mantenuti, ma potenziati tramite accordi comunitari. Ovviamente, l’intensificazione di queste attività deve essere finalizzata a bloccare traffici sospetti, non a ostacolare la libera circolazione di persone che abitano in zone di confine. Anche in questo serve più Europa: invito tutti a chiederci se sia più efficace un piano di difesa del territorio locale o condiviso dai Paesi dell’Unione Europea”. Novelli chiude: “Questi episodi sono la dimostrazione di quanto sia importante fare una scelta di campo chiara. Serve qualcuno che vada in Europa a difendere il Friuli Venezia Giulia e il Nordest tramite accordi che coinvolgano i Paesi membri. Chi va in Europa per sbraitare finisce col perdere la voce e la credibilità”.

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