Al Centro salute mentale personale all’osso «Servono altri medici»

Due psichiatri hanno lasciato il servizio, altri se ne vanno La direzione: stiamo cercando di fare nuove assunzioni

GEMONA. Carenza di psichiatri, preoccupazioni a Gemona sul futuro del servizio erogato dal Centro di salute mentale di Piovega. Nel centro di via Santa Lucia, già due psichiatri hanno lasciato il servizio e altri due andranno in pensione nei prossimi mesi. Con loro, in quiescenza andrà anche Mauro Asquini, direttore del centro da molto tempo. Questa situazione di organico, insieme alla futura organizzazione del servizio su tutto il territorio provinciale incluso nella nuova azienda sanitaria, preoccupa l’associazione Atsam che dal 2002 raduna oltre un centinaio di familiari degli utenti dei Csm di Gemona e Tolmezzo: «Siamo preoccupati – spiega Mariolina Patat, vicepresidente Atsam e consigliere comunale a Gemona – perché non sappiamo se con le future disponibilità di personale sarà possibile assicurare il servizio così come è stato fino a oggi, sulle 24 ore, facendo diventare il centro di via Santa Lucia un punto di riferimento sul territorio. Non vorremmo che con la nuova organizzazione aziendale, tutto venisse concentrato a Tarcento, creando problemi per molti utenti». Con la costituzione della nuova azienda sanitaria unica provinciale, il distretto tarcentino entra a far parte dello stesso a cui fa riferimento il Gemonese. Proprio a Tarcento è prevista la realizzazione di una nuova sede distrettuale in cui troverà posto il Csm della cittadina. Di questo, l’associazione Atsam ha avuto modo di parlare già con la direzione aziendale: «Quello che ci aspettavamo – dice ancora Patat – è che l’amministrazione comunale affrontasse l’argomento con noi come avevamo chiesto mesi fa». «Noi un incontro con l’associazione lo abbiamo avuto – risponde il sindaco Roberto Revelant – e siamo al corrente dei bandi avviati dall’azienda per la ricerca di nuovo personale».

Dalla direzione arrivano rassicurazioni: «Non vi è nessuna intenzione – dice Maurizio Andreatti, direttore sanitario dell’Aas3 – di depotenziare il centro di via Santa Lucia. La stesso centro ha ricevuto recentemente una comunicazione ufficiale dalla direzione aziendale in cui si danno direttive in merito alla continuazione del servizio sulle 24 ore. E per quanto riguarda il personale, i bandi per la assunzione di professionisti sono già stati avviati. È chiaro tuttavia che ci troviamo di fronte a un problema di mancanza di figure sul mercato. È chiaro che se facciamo un bando e si presentano solo due psichiatri, non è facile coprire le esigenze aziendali sul tutto il territorio. Troveremo altre soluzioni, coinvolgeremo più psicologi, stiamo valutando: quello che deve essere chiaro, è che la direzione aziendale sta affrontando il problema». —

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto