Aeroporto, rilancio nel limbo in aula manca il numero legale

Riconvocato d’urgenza per oggi il Consiglio comunale. È corsa contro il tempo Va approvato il Piano industriale salva-Consortile. Ziberna avvisa i “suoi”
Bumbaca Gorizia 18_07_10 Nuovo CDR Aeroporto © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 18_07_10 Nuovo CDR Aeroporto © Fotografia di Pierluigi Bumbaca



Che fosse una corsa ad ostacoli si sapeva. Ma che diventasse anche una corsa contro il tempo non tutti l’avevano considerato. Perché il Piano industriale di ristrutturazione 2019-2023 dell’aeroporto Duca d’Aosta deve essere approvato entro venerdì o al più tardi sabato (data in cui si riunirà il consiglio d’amministrazione della Consortile) e, martedì sera, non sono bastate più di 4 ore di dibattito incalzante per arrivare alla fumata bianca, peraltro per nulla scontata. La seduta, infatti, è saltata per la mancanza del numero legale. Troppe le divisioni intestine al centrodestra con Rinaldo Roldo (Forza Italia) che non ha nascosto l’intenzione di votare contro ma ci sarebbero anche tanti mal di pancia tra Fratelli d’Italia (Braulin) e Progetto Fvg.

«Ritenta, sarai più fortunato». Scartavi le chewing gum “rosa colorante” e sulla carta leggevi sempre questa frase: le possibilità di vincere qualcosa erano ridotte al lumicino ma continuavi a tentare la fortuna. Era più forte di te. Ed è un motto che deve aver adottato anche il sindaco Rodolfo Ziberna che, assieme al presidente del Consiglio Luca Cagliari, ha deciso di riconvocare una nuova seduta per oggi. Sarà in seconda convocazione quindi basteranno 14 consiglieri per avere il numero legale. «Poi, per andare al voto, ci vorranno comunque 21 persone - spiega il primo cittadino -. Già l’altra sera, ho fatto un appello sia alla maggioranza, sia all’opposizione: per noi, l’aeroporto di Gorizia è un asset di sviluppo fondamentale. Non è una struttura che stava bene e si è ammalata con il passare del tempo. Il “Duca d’Aosta”, negli ultimi tempi, ha sempre avuto una storia travagliata, con tanti bassi e pochi alti. Un grazie sincero ai componenti del Cda perché stanno rischiando in prima persona». Ziberna specifica che con il “sì” al Piano industriale si darà l’autorizzazione a un’iniezione di 600 mila euro alla Consortile. «Ma ci dovrà essere un passaggio successivo per rendere effettivo lo stanziamento. E si smetta di far aleggiare i fantasmi della Corte dei conti: si tratta solamente di dare la possibilità alla Consortile di continuare».

Non molto diverse le affermazioni dell’assessore comunale alle Società partecipate, Dario Obizzi che entra più nel tecnico e smonta alcune affermazioni del collega avvocato Silvano Gaggioli, capogruppo della lista d’opposizione “Gorizia c’è”. «Confermo: il Consiglio comunale viene riconvocato d’urgenza e il numero legale si abbassa trattandosi, tecnicamente, di una seconda convocazione. Che dire? Il Piano all’attenzione del Consiglio deve dare prospettive concrete in un periodo medio-lungo, così come prevedono le leggi. Andandolo a votare, noi approviamo il presupposto ma non autorizziamo ancora l’aumento di capitale. Ecco perché il Collegio dei revisori dei conti non ha dato un parere perché non poteva che essere così. Formulando un parere in questa fase, avrebbero firmato un un atto contra legem». Quindi, a sentire l’avvocato Obizzi, non c’è nulla da temere. Quanto alla misteriosa cordata privata portata in campo da Gaggioli, Obizzi torna a replicare: «La realtà è che ci sono tanti progetti ma presuppongono che la società sia stabile e vada avanti».

Chiude Fabio Gentile, capogruppo di Forza Italia. «Questo - esordisce - è un piano industriale di minima che permette alla Consortile di levarsi dall’impasse della mancanza di denari e di iniziare dei lavori che porterebbero la società ad avere una sorta di autonomia finanziaria. Si tratta dell’ultima chance che viene concessa a chi vuole lavorare con l’aeroporto e per l’aeroporto. Francamente, in queste condizioni, non credo si potesse fare un Piano diverso. Certo è che pensare di reggere soltanto con i voli e con un bar ristorante è pura... utopia». —



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