«Aero club Pordenone finta onlus»: sequestro da oltre mezzo milione
Un sequestro da mezzo milione di euro, la cancellazione dal registro regionale del volontariato e la revoca della concessione da parte del Comune di Pordenone per l’utilizzo dell’area in Comina: una serie di provvedimenti nati dall’indagine della guardia di finanza rischiano di tarpare definitivamente le ali all’Aero club di Pordenone che vede l’attuale presidente, Stefano Turchet, e i suoi precedessori Lucio Moro (in carica dal 1996 al 2012) e Riccardo Furlan (2012-2019) indagati per truffa a danno dello Stato.
L’indagine
Una vicenda, quella dell’aviosuperfice di via Pionieri del volo, che ha visto una lunga e complessa attività di indagine da parte della guardia di finanza di Pordenone su delega del sostituto procuratore della Procura di Pordenone Carmelo Barbaro. Dalla ricostruzione degli uomini del colonnello Stefano Commentucci è emerso che l’Aero club, associazione «formalmente dedita al volontariato in ambito di Protezione civile, in realtà conduceva, da anni, esclusivamente attività ludico/sportive, anche aventi scopo di lucro». Secondo gli investigatori perfino durante la pandemia nessun assetto della Onlus è stato impiegato nel comparto. Anzi. Gli investigatori hanno rilevato «che la sede dell’associazione trovava impiego per ospitare attività sportive di “softair”». Gli inquirenti contestano anche «la presenza di personale associato come “volontario di Protezione civile” che svolgeva, sostanzialmente retribuito con fittizi “rimborsi”, attività di mero lavoro dipendente».
il sequestro
Un’indagine penale ancora aperta con pesanti conseguenze anche sul piano fiscale e amministrativo. L’Aero club Pordenone Onlus, infatti, nel corso degli anni aveva ottenuto la qualifica fiscale di “organizzazione non lucrativa di utilità sociale”. E, in virtù dello svolgimento di azioni di rilevante utilità sociale, i relativi finanziamenti pubblici. Soldi sui quali ha acceso i riflettori anche la Corte dei Conti: in particolare un contributo regionale da 359.700 euro concesso per la realizzazione di un capannone destinato al ricovero di attrezzature sportive ma anche finanziamenti straordinari e richieste di rimborsi. Sulla base degli atti della Procura di Pordenone, la sezione Giurisdizionale della Procura contabile della Corte dei Conti regionale ha emesso un provvedimento di sequestro conservativo per un importo di 561.120 euro.
i provvedimenti
Quelli appena trascorsi sono stati, per l’Aero club, mesi di calma solo apparente. Dopo la perquisizione di febbraio in via Pionieri del volo sono arrivate a cascata una serie di missive da Regione, Agenzia delle entrate e Comune di Pordenone che, sulla base delle indagini, hanno preso provvedimenti nei confronti della Onlus. La prima a muoversi è stata la Regione Friuli Venezia Giulia che, con un decreto del 23 aprile, ha disposto la cancellazione dell’ente dal Registro generale del volontariato organizzato. A stretto giro è arrivata anche la decisione dell’Agenzia delle entrate: con due provvedimenti del 27 aprile e del 14 maggio la direzione regionale ha escluso l’Aero club dagli elenchi dei beneficiari del 5 x 1000 dell’Irpef. Una disposizione che si estende in modo retroattivo fino al 2012 e che ha visto anche l’avvio dei procedimenti necessari al recupero dei contributi percepiti. Inoltre la stessa Agenzia delle entrate ha emesso avvisi di accertamento per complessivi 393 mila euro.
in municipio
Ultime in ordine di tempo, ma non meno importanti, le decisioni prese dal Comune di Pordenone e da Difesa Servizi spa. La società ministeriale che gestisce i beni della Difesa ha infatti preso atto della cancellazione dell’Aero club dal registro generale del volontariato, sciogliendo il contratto di concessione per attività aviatorie, sociali, ricreative e di protezione civile stipulato nell’estate 2019. A stretto giro è arrivato il provvedimento del Comune di Pordenone che ha revocato all’Aero club la concessione per l’utilizzo dell’area. —
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