Addio a Paolo Cecere, il grande rievocatore della musica cortese

UDINE. Il mondo della cultura friulana piange il maestro Giuseppe Paolo Cecere, scomparso a 61 anni, vinto da un male che aveva tenacemente tentato di combattere.
Nato a Cormòns e residente da sempre a Gorizia, per vent’anni ha insegnato all’accademia d’arte drammatica Nico Pepe di Udine, dove si occupava di spiegare agli allievi della scuola il rapporto tra teatro e musica. Già, la musica.
Un filo rosso che ha accompagnato l’intera esistenza di Cecere che, dopo gli studi in filosofia, dedica la propria vita alla riscoperta della musica cortese, tra i primi in regione a gettare un fascio di luce sulle armonie medievali.
Nasce così, nel 1983, il centro giuliano di musica antica Dramsam, realtà che partendo da Gorizia conquista l’Italia e il mondo, dedicandosi attivamente alla diffusione del patrimonio musicale medievale di area linguistica romanza.
Con la moglie Alessandra Cossi e i sodali Giampaolo Capuzzo, Fabio Accurso e Nicoletta Sanzin, Cecere fa scoprire - con rigore filologico e inesauribile determinazione - la musica cortese all’Italia e all’area mitteleuropea, consolidando i rapporti con importanti realtà musicali del panorama continentale.
È l’impulso che porta alla fondazione dell’Accademia di studi medievali Jaufré Rudel che, dopo aver visto la luce nel 1988, si è rapidamente strutturata come centro internazionale di studio dell’arte, della cultura e delle tecniche di vita materiale del medioevo europeo.
Creature che, con il festival di Musica cortese (di cui il maestro era direttore artistico) e il progetto Theatrum Instrumentorum, hanno permesso ad appassionati e scolaresche, di scoprire gli “antenati” degli odierni strumenti musicali, dalla viella da braccio, alla dulziana, passando per il flauto da tamburo, la cetera, il salterio, la ghironda.
Strumenti che è possibile ammirare nella sala della Musica medievale del castello di Gorizia, dove è allestita una mostra permanente unica nel suo genere, nata dal genio di Cecere, che l’aveva fortemente voluta.
Musicista eclettico, cantante e polistrumentista, Cecere è stato anche membro del gruppo Sarband Ensemble.
«Era dotato di una generosità e di un’intelligenza fuori dal comune – lo ricorda commossa la moglie Alessandra – e aveva una capacità unica di cogliere in prospettiva le potenzialità di un progetto o di una collaborazione. Ascoltava tutti, era capace di dare un’opportunità a chi era disponibile a mettersi alla prova. E, devo dire, non è mai stato autoreferenziale nella propria attività».
Oltre alla moglie Alessandra, Cecere lascia le sorelle Maria Luisa e Nadia, alle quale era molto legato e che lo hanno supportato con convinzione nel suo percorso artistico. Un percorso che ha coinvolto anche il figlio Flavio che oggi, a 23 anni, appare intenzionato a raccogliere l’eredità del papà.
I funerali si terranno probabilmente mercoledì 14 dicembre nella chiesa di Santa Maria Regina, nel quartiere goriziano di Montesanto.
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