Addio a Paola, operatrice socio-sanitaria vinta dal male a 48 anni

È morta all’hospice di San Vito, a pochi metri da dove lavorava come operatrice socio-sanitaria. Il sorriso di Paola Moro si è spento a 48 anni a causa di una grave malattia. Originaria di Vissignano di Sesto al Reghena, da quando si era sposata era andata a abitare in Veneto, a Cinto Caomaggiore, dove era ben voluta e stimata. La madre è ancora in vita, mentre il padre, Paolino Moro, conosciuto in paese come “el marangon”, poiché svolgeva il mestiere del falegname, è scomparso qualche anno fa. Anche il marito ha forti legami con il Friuli. Damiano Florean, conosciuto nel mondo delle corse ciclistiche amatoriali, è dipendente della Atis, un’azienda che si occupa di attrezzature per la ristorazione. Lui esegue le riparazioni. Proprio per questo è molto conosciuto anche da quanti organizzano le sagre paesane.
La vita di famiglia era scandita dai ritmi lavorativi e dalla passione per lo sport del marito e anche dei figli di Paola: Gabriele Florean gioca a rugby nel Portogruaro e più volte ha affrontato da avversario le formazioni pordenonesi, mentre il secondogenito Davide ha giocato a calcio e negli ultimi tempi era tesserato per la Vigor Cintese. Poi la vita è stata stravolta dalla scoperta della malattia. In una prima fase Paola era riuscita a uscirne. Le terapie erano state efficaci. Ma quando tutto sembrava essersi risolto è arrivata una seconda fase, quella più acuta. Ha lottato con tutte le sue forze, sorretta dai familiari e dagli amici, sino a quando giovedì scorso ha chiuso gli occhi per sempre.
I funerali sono stati celebrati a Cinto Caomaggiore, nella chiesa di San Biagio, l’altro pomeriggio, in un clima di tristezza profonda e di grande partecipazione al dolore. La famiglia ha voluto ringraziare quanti sono rimasti vicini a Paola nel cammino durante le cure. Per espresso desiderio la salma, dopo le esequie, è stata trasferita al cimitero di Bagnarola. Paola Moro è voluta tornare a casa, in quel territorio col quale non aveva mai reciso i legami. «Era una donna forte, coraggiosa e leale – ha ricordato il sindaco di Cinto Caomaggiore, Gianluca Falcomer –, la nostra comunità è sotto choc, perché Paola Moro era amata da tutti». —
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