Addio a Manola, ristoratrice di 46 anni

Gestiva la taverna Al Pescatore. Il matrimonio a ottobre con Alberto: «Desiderava essere sepolta con l’abito da sposa»

PRECENICCO

Quel sogno d’amore coronato nemmeno quattro mesi fa l’accompagnerà nel suo ultimo viaggio. Vestita come un angelo nel suo abito da sposa, indossato il 10 ottobre scorso, quando ha sposato il suo Alberto.

Ha voluto così, Manola Ciutto, 46enne vinta nella serata di martedì da un male che si era manifestato, con tutta la sua violenza, lo scorso mese di settembre.

Energia, vitalità e passione, in tutto ciò che faceva. Soprattutto in cucina, dove metteva in atto tutto i segreti appresi dalla mamma, Marisa, mancata diversi anni fa, quando nella gestione del ristorante di famiglia era dovuta subentrare lei, assieme al papà Mario e ai fratelli Stefano e Rudy.

Vederla girare tra i tavoli e chiacchierare con i clienti dava chiara l’idea della sua giovialità e del suo attaccamento a quello che per lei era ben altro che un mestiere, era davvero la sua vita.

Il ristorante la taverna Al Pescatore in valle Hierschel a Precenicco, fondato da mamma Marisa e papà Mario negli anni Sessanta, era la sua casa, soprattutto negli ultimi anni quanto anche il papà si era messo in “pensione”, lasciandone ai tre figli la conduzione.

Soltanto la malattia, scacciata anni fa e tornata di recente con tutta la sua aggressività, era riuscita ad allontanarla dal suo ristorante.

Il marito Alberto Antonello, originario di Paese, in provincia di Treviso, artigiano elettricista e Dj per passione, collaboratore di Radio Company, ieri ha voluto salutare Manola a modo suo, lasciando sui social un messaggio accompagnato dalle note di “I Follow Rivers” la canzone che li aveva fatti conoscere e innamorare nove anni prima, durante una serata in discoteca.

«Lei era solare, generosa, amica di tutti», riesce a dire il marito con la voce rotta dal dolore. Alberto le è stato accanto fino all’ultimo, quando Manola martedì poco prima delle otto di sera, si è addormentata per sempre, nella sua casa di Precenicco, «c’era la possibilità di ricoverarla nell’hospice dell’ospedale, ma abbiamo preferito tutti così, per poterle stare vicino»,testimonia Alberto.

A novembre la diagnosi dei medici era stata un pugno in faccia: tre mesi di vita. «Tre mesi che Manola ha trascorso pensando “al dopo” – racconta ancora il marito –, che ha vissuto con un’energia unica, combattendo la malattia con forza e programmando tutto senza fermarsi. Poter essere sepolta indossando l’abito da sposa è stato il suo ultimo desiderio».

L’ultimo saluto a Manola Ciutto sarà celebrato domani pomeriggio alle 15 nella chiesa parrocchiale di Precenicco, dove oggi alle 18 sarà anche recitato un rosario in suffragio. —





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