Addio a Giorgio De Pellegrin, il maestro del gelato a Lignano

È morto a 75 anni dopo una lunga malattia. Con i familiari ha gestito le notissime attività in centro a Pineta e in via Giardini

L’amore per il gelato lo ha entusiasmato per tutta la vita. E, tramandandolo, lo ha coltivato fino alla fine. Discendente di terza generazione da una famiglia di gelatieri dall’esperienza centenaria, Giorgio De Pellegrin – dell’omonima gelateria artigianale sita in via Giardini a Lignano Pineta – , è morto dopo una lunga malattia all’età di 75 anni.

«Ci stanno arrivando moltissimi messaggi di vicinanza: significa che è stato apprezzato da tanti. Anche da questo si capisce l’uomo che è stato» dice Nella, la moglie. E tutti coloro che gli hanno voluto bene potranno salutarlo per l’ultima volta a Sacile, dove saranno celebrati i funerali alle 16, nella parrocchia di Sant’Odorico.



Espressione della più viva tradizione zoldana del gelato, Giorgio, assieme al fratello Arturo, dopo anni di stagioni di lavoro in Germania, corsi di perfezionamento e viaggi in tutta Europa, nel 1967 è approdato a Lignano fondando, nella cornice del “Treno” di Pineta, la nota gelateria, conosciuta e amata in tutta la riviera friulana. «La gelateria è stata un punto di riferimento per i giovani e i turisti, soprattutto negli anni Ottanta – racconta Nella – . Cresciuto in una famiglia di gelatieri, mio marito ha fatto della sua passione un tutt’uno con il lavoro. Il non poter più fare il gelato, a causa della malattia, è stato il suo più grande rammarico. Negli anni ha coltivato una profonda devozione per il suo mestiere».

Iniziata in Val Zoldana agli inizi del Novecento, la storia della sua famiglia nel settore del gelato è scritta tra pagine di sacrifici, passione e dedizione: dal cuore del Veneto, il padre e il nonno si spostarono in Croazia, a Pola e poi a Zara, esportando l’arte culinaria e sviluppandola ai massimi livelli, nazionali e internazionali. «Questa passione la abbiamo ereditata dal nonno e dal papà, ma poi, nel tempo, abbiamo continuato a studiare gli ingredienti e gli equilibri per migliorare sempre il prodotto. E Giorgio è riuscito a diventare un vero e proprio Maestro gelatiere» spiega Arturo, il fratello di Giorgio, che ora prosegue assieme alla moglie e al figlio l’attività di Pineta. E afferma: «La qualità e l’ospitalità sono da sempre le cifre distintive del marchio “De Pellegrin”. Giorgio ed io abbiamo lavorato fianco a fianco per oltre cinquant’anni: eravamo molto legati».

Nel suo laboratorio, con prodotti quali il pistacchio di Bronte, le nocciole delle Langhe e la liquirizia della Calabria, Giorgio ha sempre continuato a sperimentare gusti di gelato nuovi: tra di essi, il “Rosso Tiziano” e il “Fichissimo” (fatto con il Figo moro di Caneva). Ma non solo. Da “La prova del cuoco” a “Uno mattina”, sono molteplici le trasmissioni tv in cui Giorgio De Pellegrin ha partecipato mostrando la sua tecnica.

«Amava insegnare ai più giovani perché diceva che a loro si può trasmettere la conoscenza più vera, senza preconcetti» spiega la moglie. Insegnando in svariati corsi di formazione, Giorgio, infatti, ha “cresciuto” numerosi gelatieri in erba. Tanti i premi che ha vinto e gli incontri che ha annoverato. In ultimo, la sottoscrizione, datata qualche giorno fa, dell’atto costitutivo dell’Associazione Gelato Veneto.

«Parli di gelato e il De Pellegrin è il primo che ti viene in mente, è la gelateria per antonomasia in città – dice Flavio Prati di Confcommercio Lignano – . Giorgio ha sempre rappresentato, a livello provinciale, la categoria. Sempre disponibile e umile, amava il suo lavoro: ha lasciato un bellissimo ricordo».

Generazioni di turisti lignanesi ricordano infatti con grande piacere quei minuti trascorsi davanti al laboratorio-punto vendita di via Giardini, in un contesto mai cambiato nel corso degli anni, che riportava indietro nel tempo. «Il sacrificio è stato tanto, così come le soddisfazioni. Oltre che a noi della famiglia , inutile dirlo, mancherà a tutti» conclude Nella.

(ha collaborato

Carlo Morandini)
 

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