Ad ottobre la resa dei conti fra operatori e Comune di Udine

UDINE. Il Tar ha fissato all’8 ottobre la resa dei conti fra gli operatori di telefonia mobile e il Comune di Udine sul Piano antenne. È tutto scritto nell’ordinanza firmata dal presidente Umberto Zuballi, che mette un freno alla richiesta di cautelare avanzata da Wind contro il progetto firmato dalla ditta pisana Polab.
Wind Telecomunicazioni spa, rappresentata dagli avvocati Sara Fiorucci, Roberto Santi e Beniamino Caravita Di Toritto, è ricorso al tribunale amministrativo contro il Comune e contro la Polab per l’annullamento del Piano antenne.
Ma «il collegio rileva che non è necessario provvedere allo stralcio del documento», scrivono Zuballi, Enzo Di Sciascio e Manuela Sinigoi. Tanto più che nel frattempo il Comune ha anche provveduto ad autorizzare gli interventi di riconfigurazione su 16 stazione radiobase, come richiesto da Wind.
Resta però da discutere l’annullamento del Piano chiesto da Telecom Italia, H3G e Wind che contestano il regolamento e la mappa delle localizzazioni dei nuovi tralicci. L’obiettivo è garantire la maggior copertura possibile per evitare che alcune zone siano scoperte.
Ma il nuovo piano prevede già l’installazione di 18 nuove antenne in via Liguria, via Monte Coglians, via San Daniele, via Santa Margherita, via Caccia, via Cairoli, piazza del Patriarcato, via Gorghi o via Cussignacco, via Pradamano, Laipacco, via Cormôr Basso, via della Valle, via Basiliano e a Cussignacco. E non solo, perché il medesimo piano prevede anche il potenziamento degli impianti esistenti a Godia e nelle vie Molin Nuovo, Rizzolo, viale Tricesimo, via Piemonte, via del Maglio, via Planis, via Caccia, via Micesio, via Asquini, via Bezzecca, zona università, viale Ungheria, via Quintino Sella, via Palestro, via Cornelio Gallo, via Pertoldo, via Castions di Strada e via Linussio.
Il numero e le dislocazioni, però, non convincono i gestori che, complessivamente, avevano presentato 87 richieste di autorizzazione. A questo punto il piano approvato dall’assemblea di palazzo D’Aronco senza alcun voto contrario (l’opposizione si era astenuta) e condiviso con i Comitati dei cittadini, anziché rendere Udine una delle prime città in Italia a utilizzare i telefonini di nuova generazione con tecnologia 4G, è nel bel mezzo di una battaglia legale. Anche se l’avvocatura del Comune ritiene i ricorsi infondati perché il regolamento tiene conto delle esigenze del Comune di tutela del territorio e quella dei gestori di copertura del servizio.
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