Accordo con i pediatri: oltre sei euro in più per ogni bimbo assistito

L’aumento è vincolato al raggiungimento di determinati risultati aziendali. In base alla popolazione, in regione mancano però almeno 24 professionisti

Mattia Pertoldi

Anche ai pediatri di libera scelta del Friuli Venezia Giulia verrà garantito un aumento di 6 euro 25 centesimi ad assistito – coperto a metà dallo Stato e a metà dalla Regione – a valere dal 1º ottobre del 2022.

L’accordo che modifica il quadro retributivodel settore è infatti stato siglato ieri a Palmanova dall’assessore alla Salute, Riccardo Riccardi, assieme alle organizzazioni sindacali dei medici pediatri di libera scelta rappresentati da Sergio Facchini della Confederazione italiani pediatri (Cipe) e Paolo Lubrano della Federazione italiana medici pediatri (Fimp).

Entrando nel concreto del protocollo, si tratta di uno stralcio adottato nelle more della sottoscrizione del nuovo accordo integrativo regionale triennale, attuativo di quello collettivo nazionale di cui costituirà parte integrante, che sblocca, a partire da quest’anno, le risorse relative all’incremento della parte variabile del compenso dei pediatri di libera scelta, collegata all’effettuazione di specifici programmi di attività finalizzate al governo clinico.

L’aumento viene destinato all’attuazione di determinati obiettivi di salute strategici regionali che dovranno essere declinati dagli accordi attuativi aziendali. Questi ultimi saranno individuati in base a uno oppure più progetti esecutivi che stabiliranno target specifici e misurabili.

Con la firma di ieri si sono pure sbloccate le quote accantonate dalle Aziende sanitarie in attesa della sigla dell’accordo sulla ripartizione delle risorse relative agli anni 2022 e 2023 derivanti dall’incremento di retribuzione variabile che, come detto, vale a partire dal 1º ottobre di due anni fa.

L’accordo definisce inoltre i criteri per la liquidazione dei residui del fondo per la ponderazione qualitativa delle quote pro capite accertati annualmente in sede di chiusura di bilancio che vengono ripartiti ai pediatri aventi diritto in rapporto al periodo di attività convenzionale effettivamente svolta ogni anno in ciascuna azienda.

«Il tema – ha commentato Riccardi – è un argomento all’ordine del giorno ed è molto sensibile tanto che ogni volta che viene toccato innesca reazioni e contestazioni. I rappresentanti sindacali hanno coerentemente sostenuto che la qualità e la sicurezza sono determinate dall’aumento del numero dei casi, al di sotto di un certo numero esiste un effettivo rischio in termini di sicurezza.

Una questione, questa, che si inserisce nella necessità di rivedere l’organizzazione del sistema anche rispetto alle cure di prossimità che i pediatri, esenti dalle criticità in termini numerici rispetto ad altri professionisti, possono svolgere».

Quanto ai numeri veri e propri, i dati di Agenas dicono che i pediatri di libera scelta in Friuli Venezia Giulia sono attualmente 121 e che, stando alle analisi di Gimbe, ne mancano all’appello almeno 24 per garantire un servizio ottimale.

Allo stesso tempo, infine, un professionista nella nostra Regione ha a che fare, in media, con 937 assistiti con il Friuli Venezia Giulia che, sempre secondo Gimbe, si colloca al sestultimo posto di una particolarissima classifica aperta dall’Umbria (un pediatra ogni 784 bambini) e chiusa dal Piemonte (uno ogni 1.092).

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