Acciaio, segnali di ripresa In crescita la produzione

UDINE. Il settore dell’acciaio sarà protagonista di una moderata ripresa nel 2013, con la domanda che rimarrà modesta e una debole crescita dei prezzi, che andrà a mettere sotto pressione l’utile delle grandi società siderurgiche.
La stima fornita da venti business leader dell’acciaio interpellati in un sondaggio dal Financial Times, è sostanzialmente in linea con le previsioni di Danieli, gruppo friulano delle acciaierie e degli acciai speciali. Nel corso del 2013 la produzione mondiale di acciaio aumenterà – secondo il sondaggio del quotidiano finanziario britannico – del 2,9 per cento, supportata dalla crescita del 3,5 per cento nel grande mercato della Cina. Si attende invece che i prezzi dell’acciaio crescano mediamente di appena il 2,3 per cento. Il sondaggio del Financial Times indica che l’intero settore della siderurgia si sta addentrando in un periodo in cui i bassi tassi di crescita della produzione e del consumo diventeranno la nuova normalità, con tendenze inflazionistiche meno pronunciate rispetto agli anni Duemila.
Dalle parole di tanti leader mondiali dell’industria, da Duferco a Severstal a ArcelorMittal e ThyssenKrupp, viene sottolineata la percezione che l’anno appena cominciato sarà un anno di “sopravvivenza”, con una notevole capacità produttiva che resterà inutilizzabile. Il 2013 segue del resto la bassa crescita registrata anche nel 2012, con una produzione mondiale in aumento di appena l’1,3 per cento rispetto al 2011, e tutta l’industria siderurgica è stata tre le più colpite dalla crisi finanziaria globale.
Le previsioni sono in linea con le attese contenute nei piani di Danieli. La società di Buttrio guidata da Gianpietro Benedetti prevede infatti nell’esercizio 2012/2013 un Ebitda (cioè l’utile prima delle tasse, degli ammortamenti e degli interessi) tra i 300 e i 350 milioni di euro, in linea con il biennio 2011/2012, quando l’Ebitda era stato di 312,8 milioni, in calo del 10,5 per cento sull’anno precedente. La previsione per il 2012/2013 colloca invece i ricavi tra 2,9 e 3,1 miliardi di euro e il portafoglio ordini tra 3,1 e 3,5 miliardi. L’Ebitda deriverà per una stima tra i 220 e i 270 milioni dal Plant making e per 70/80 milioni dallo Steel making.
In questo scenario Danieli prevede che il settore Steel Making (che in Friuli è rappresentato essenzialmente dalla Abs per gli acciai speciali) opererà in calo, alla luce dei volumi ridotti di produzione, mentre il settore Plant Making dovrebbe essere in linea con l’esercizio precedente.
Le considerazioni sulla domanda di acciaio nelle diverse aree del mondo dei big del settore sull’anno appena cominciato rispecchiano del resto le idee di Benedetti. «In futuro – ha affermato negli scorsi mesi il presidente del Gruppo di Buttrio – il mercato sarà probabilmente quello indiano e africano. Un altro elemento di forza per il futuro potrà essere il service per la Cina – ha aggiunto Benedetti – mentre è probabile che l’Europa sarà un mercato morto ancora per i prossimi tre o quattro anni».
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