Abusivismo bancario Il processo è da rifare

Sentenza d’appello annullata e processo da rifare, a Bologna, per due imputati friulani. La Cassazione ha ritenuto fondato il motivo di ricorso sull’inutilizzabilità delle intercettazioni effettuate nel corso dell’indagine e anche le doglianze circa la configurabilità dell’ipotesi di abusivismo bancario sollevata anche dall’avvocato Alessandro Russo nell’interesse di Alessandro Cervesato, 47 anni, nato a Udine e per Daniele Santarossa, 46 anni, originario di Pordenone. In appello la loro pena, per l’ipotesi di abusivismo bancario, era stata ridotta a un anno e sei mesi di reclusione e 5.800 euro a Santarossa e a 1 anno e 4 mesi a Cervesato, con la condizionale. Sette gli imputati a Bologna, oltre alla Asset banca spa, poi incorporata nella Cassa di risparmio di San Marino.

I giudici d’appello ha ritenuto che la Asset banca, che operava a San Marino, stato extracomunitario, avesse svolto attività bancaria non autorizzata in Italia tramite il controllo societario e operativo di un altro istituto di credito. In particolare è stato contestato a tre dipendenti della Asset, fra i quali Cervesato e Santarossa, di aver raccolto denaro in Italia trasferendolo poi a San Marino.

L’avvocato Russo ha sottolineato nel suo ricorso alla Suprema corte che Santarossa e Cervesato erano semplici dipendenti ed eseguivano gli ordini dei superiori, contestando le fattispecie di reato ipotizzate nei confronti dei suoi assistiti. —

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