A4, il tutor frena la velocità: le multe calano da 80 a 5 l’ora

Sempre più auto rispettano i 130 km/h La media delle sanzioni rilevate giornalmente oscilla tra le 100 e le 120
UDINE.
Sulla autostrada A4, da Trieste a Venezia, si corre meno. Chi lo dice? Il sistema safety tutor che rileva la media della velocità percorsa dalle automobili sulla rete autostradale stabilendo chi rispetta i limiti di legge e chi no. E a giudicare dalla riduzione di contravvenzioni emesse dopo il debutto di fuoco – da 80 in un’ora si è passati a una media di cinque –, il piede degli automobilisti sembra essersi “alzato” dall’acceleratore.


I dati.
Se nelle prime sei ore di attivazione gli occhi elettronici avevano pizzicato 486 veicoli oltre la media oraria di 130 chilometri orari, nei giorni successivi i numeri sono già calati drasticamente. Il rapporto completo si avrà tra qualche giorno, allo scadere del primo mese di attività, perché il sistema è entrato in funzione il primo febbraio, ma dal compartimento regionale della polizia stradale di Trieste confermano il trend al ribasso: la media delle sanzioni elevate oscilla tra le 100 e le 120 il giorno. Come dire, la paura di multe salate e patenti falcidiate si conferma il miglior deterrente contro gli eccessi al volante.


Proiettando il dato su uno scenario mensile è plausibile ritenere che il primo mese “regalerà” alla stradale almeno tremila contravvenzioni.


Previsioni rispettate.
Il calo risponde alle previsioni della polizia stradale e all’esperienza già riscontrata in altre regioni dove questa tecnologia è attiva da tempo. Nelle autostrade dove è stato collaudato con successo, il tutor ha già ottenuto un calo del 51% del tasso di mortalità, del 27% del tasso di sinistri con lesioni alle persone, del 19% del tasso di incidentalità. Per avere un riscontro dei risultati sulla rete di Autovie bisognerà attendere un anno di attivazione, un mese è un lasso di tempo del tutto insufficiente per determinare gli effetti della tecnologia.


Le sanzioni.
Il sistema ha una tolleranza del 5% circa, per cui a essere pizzicati di sicuro sono gli automobilisti che tengono al volante una media oraria di almeno 137 chilometri. Per chi supera il limite di 10 chilometri orari è prevista una multa di 35 euro. Se la trasgressione è compresa tra i 10 a 40 chilometri orari la multa è di 148 euro a cui si aggiunge il taglio di tre punti sulla patente. Per chi supera i limiti tra i 40 e i 60 chilometri orari la sanzione tocca quota 357 euro e i punti da scalare dalla patente diventano 10, oltre alla sospensione della licenza di guida fino a tre mesi. Per chi è tanto spericolato da superare di oltre 60 chilometri orari il limite di legge la multa è di 500 euro, i punti in meno sono sempre 10, ma la sospensione della patente va da 6 mesi a un anno. Da sottolineare, infine, che per i neo-patentati raddoppiano i punti cancellati dalla patente.


Rimborsi.
Automobilisti che danno e altri, invece, che possono sperare di avere, anche se poco. Dopo la sentenza del Tar che boccia i pedaggi imposti da Anas sui raccordi autostradali, anche il rincaro applicato sul raccordo tra Sistiana e Fernetti (di competenza diretta di Anas) nel mese di luglio 2010 e poi soppresso, può essere rimborsato. Il sovrapprezzo – che aveva un tetto di 1 e 2 euro e non poteva superare il 25 per cento del valore del pedaggio – può essere richiesto indietro dagli utenti, anche se non è ancora chiaro se questi si debbano rivolgere direttamente ad Anas o presentare richiesta tramite Autovie. Chi in quel mese ha pagato con telepass o via card, può facilmente dimostrare di aver corrisposto l’obolo ad Anas tramite le ricevute e gli estratti conto della banca. Più complicato per chi paga abitualmente il ticket al casellante.


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