A scuola scatta la colletta: "Vogliamo aiutare un precario"

SACILE. «Colletta per una collega precaria monoreddito con due figli piccoli». È partita in una scuola di Sacile la rete solidale per dare una mano alla bidella supplente: la colletta si è allargata anche a Pordenone e altri istituti.
A raccontare la storia che misura il polso della crisi e anche il valore dell’altruismo, sono gli ausiliari di Sacile: nelle bidellerie c’è ancora quell’umanità che dà senso alle relazioni e alla parola emozioni. La buona scuola è quella del cuore.
«Non ci tiriamo indietro se qualcuno ha bisogno, come la nostra collega precaria che deve affrontare un’emergenza da sola – dicono gli ausiliari del liceo Pujati, dell’istituto comprensivo e dell’Isis Sacile-Brugnera –. È naturale dare ascolto e mettersi nei panni di quelli che hanno bisogno. Può capitare a tutti, nella vita e nella scuola».
Le scuola a Sacile si fa carico dell’emergenza salariale e lasciamo perdere il sentimentalismo da libro “Cuore”. Gli stipendi sono bassi per tutti, nell’istruzione, ma i supplenti stanno peggio degli altri. Che fare?
«La dimensione dell’accoglienza e dell’ascolto dei ragazzi è una priorità, ma l’attenzione vale anche per gli adulti – hanno spiegato Pietro, Diana e gli altri colleghi nelle bidellerie liventine –. Essere disponibili non è un dovere astratto professionale e lo siamo anche con i colleghi, se riusciamo, nel caso di particolari situazioni”.
L’episodio fa scuola perché va controcorrente nell’era dei “furbi” e degli indifferenti: la buona scuola non è quella delle circolari, leggi, verbali e relazioni.
«Siamo umani»: è questo il mantra dei bidelli di Sacile e, caso mai, bisogna aggiungere che i precari del settore istruzione ricevono il pagamento dei primi mesi di lavoro con molto ritardo.
«Ritardi di tre mesi circa per il primo accredito e questa inefficienza burocratica può creare disagi e serie difficoltà – ha detto il sindacalista FlcCgil Mario Bellomo –. Tanto è vero che un insegnante oppure un bidello nominato in questo anno scolastico si è trovato in serie difficoltà economiche anche per pagare l’abbonamento mensile del mezzo pubblico utilizzato per raggiungere la scuola».
Allo sportello FlcCgil si rivolgono anche i precari a chiedere un aiuto economico. «Tanti non ce la fanno a pagare l’affitto – ha detto Bellomo –, le bollette. Quando una coppia è precaria e il lavoro oppure i salari non arrivano, la situazione è drammatica». La colletta va avanti.
«A scuola non vale fare lo sgambetto oppure la furbata che ha un effetto boomerang – dicono i bidelli nel liceo Pujati –. Siamo umani».
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