A Lignano piovono disdette e le prenotazioni non arrivano: «Sarà un’estate in salita»

Gli albergatori della località balneare stanno facendo i conti con la mancata presenza degli stranieri Caoduro: «Abbiamo già perso 900 mila euro». Molti hanno aperto solo per senso del dovere
Lignano 1 Giugno 2020 Lignano spiaggia e altro ©Foto Petrussi
Lignano 1 Giugno 2020 Lignano spiaggia e altro ©Foto Petrussi

LIGNANO. Da sempre punto di riferimento d’eccellenza nell’offerta turistica nostrana, le strutture ricettive storiche di Lignano riapriranno tutte i battenti, al netto della consapevolezza che «sarà un bagno di sangue». Dal Grande albergo Marin all’Hotel Italia palace, dall’Hotel Greif al Vittoria e fino al Bellavista e al Grand hotel Playa: in media, gli ospiti che scelgono gli spazi esclusivi fronte mare di tutte queste attività sono per l’80 per cento stranieri, soprattutto austriaci e tedeschi.

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Per questo motivo, infatti, l’emergenza sanitaria da coronavirus e la politica straniera oltre a blindare le frontiere (quelle austriache dovrebbero aprire il 16 giugno) hanno fatto terra bruciata tra le hall di questi hotel. Con i servizi reinventati, la pulizia potenziata e il dimezzamento del personale già annunciato, gli imprenditori del ricettivo che da anni danno lustro alla città marittima partono con in tasca solo una raffica di disdette, pochissime nuove prenotazioni (quasi unicamente dal Nord Italia) e nessuna certezza di bilancio per la stagione balneare.

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«Per l’intero periodo estivo abbiamo già perso 900 mila euro a causa delle cancellazioni. E le disdette da parte degli stranieri continuano ad arrivare – spiega Silvia Caoduro, una dei titolari dell’Hotel Bellavista che, sito su Lungomare Trieste a Sabbiadoro, riaprirà questo sabato –. Tutto considerato, tenere aperto l’albergo ci costerà 3 mila euro al giorno: sarà un bagno di sangue, ma abbiamo deciso di aprire ugualmente perché la struttura è di proprietà e non abbiamo l’affitto da pagare e, in più, avevamo già dato parola al personale, che però passerà, almeno per il momento, da 25 a 15 persone».

Hanno tentennato, ma alla fine anche gli storici proprietari del Grande albergo Marin, che svetta dal 1903 sull’omonimo lungomare, hanno deciso di accogliere i propri clienti anche quest’anno, sebbene abbiano già messo in conto una riduzione dei dipendenti e delle prenotazioni: «Decidere di aprire non è stato facile, ma avendo un hotel dalla tradizione centenaria non potevamo deludere gli ospiti fidelizzati e, in più, lasciare chiusa una struttura del genere sarebbe stato deleterio anche per l’immagine della località – spiega Augusto Marin –. La prospettiva per l’estate non è delle migliori, ma dal 27 giugno ospiteremo di nuovo i clienti che solitamente per il 70 per cento sono austriaci, e questo ora rappresenta un grande problema vista la chiusura dei confini. Per ora abbiamo poche prenotazioni, per lo più di italiani (veneti e qualche laziale e lombardo) e stranieri solo qualcuno dalla Germania e dalla Svizzera».

In un’ottica lungimirante, ad aprire per senso del dovere nei confronti dei propri clienti fidelizzati è anche l’Hotel Greif che, a Lignano Pineta, vanta nel proprio marchio cinque stelle. «Abbiamo aperto dal 3 giugno in contemporanea con il via libera degli spostamenti tra le regioni, ma per ora ci sono solo prenotazioni di italiani che in media rappresentano solo il 15 per cento dei nostri clienti. Il resto, infatti, sono austriaci (40%), tedeschi (20%) e russi (20%) e loro per ora si stanno solo informando per quando riapriranno i confini», spiega la famiglia Vudafieri, proprietaria del Greif costruito negli anni Sessanta. Nonostante la tragica annata, il Greif avrebbe aperto a qualunque condizione «per dare continuità al servizio offerto ai nostri clienti storici» proseguono i Vudafieri.

Inoltre, sulla scia dei medesimi ragionamenti, anche l’hotel a quattro stelle di Sabbiadoro Italia Palace riaprirà dal 19 giugno, così come l’hotel Vittoria, che lo farà dall’11 del mese. Presente all’appello di quanti vivono prevalentemente di turismo estero è anche Pierfrancesco Bocus, titolare del Grand hotel playa, già aperto dal 3 giugno. «Fino a febbraio, prima dello scoppio della pandemia, avevamo già tutto l’albergo prenotato per l’estate dell’80 per cento – spiega Bocus –, ora se arriviamo al 20 per cento delle prenotazioni è già tanto. Questo perché la quasi totalità dei nostri clienti viene da altri stati, come la Germania e l’Austria soprattutto. Siamo ripartiti, anche se molto a rilento, e con un terzo del personale assunto». —




 

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