A Gorizia un’enorme "Porta d’Italia"

Innalzato sul raccordo autostradale per Villesse un arco di 40 metri per 84 tonnellate. Costerà due milioni e mezzo.

 

GORIZIA. Da ieri notte l’Italia orientale ha una nuova porta d’ingresso: un arco rosso, da 84 tonnellate, lungo 40 metri. La parte più imponente di «Porta Italia» – così è stata battezzata l’opera – è stata sollevata la scorsa notte sul raccordo autostradale Gorizia-Villesse, a Sant’Andrea, al confine con la Slovenia.

«È stata un’operazione complessa e lunga – hanno spiegato i vertici di Autovie Venete –, che ha visto impegnate tre enormi gru, due da 200 tonnellate e una da 500, personale della concessionaria Autovie Venete, dell’impresa Midolini, del Consorzio Fvg Cinque e della Maeg, l’azienda trevigiana che ha prodotto le parti metalliche del manufatto, trasportate a Gorizia con una trentina di tir». L’arco di 40 metri pesa 84 tonnellate e ha un’inclinatura di circa 30 gradi. Inserito a incastro nella struttura centrale, composta da una trave reticolare e da una serie di travi piane del peso di 150 tonnellate, e poi saldato, completerà il ponte strallato (definizione tecnica dei manufatti «sospesi» nei quali l’impalcato è sostenuto da una serie di cavi, gli stralli, appunto, ancorati a piloni di sostegno) progettato, per l’impresa Icop, dall’ingegnere bolognese Giuseppe Matildi. Un “tocco” che mira a caratterizzare la rotonda d’ingresso all’Italia, ma che non è ultimato: sul lato opposto, infatti, sarà issato un secondo arco, più piccolo, con analoghe caratteristiche. I prossimi interventi, altrettanto impegnativi, riguarderanno il montaggio dei pennini e la loro tesatura, dopo di che saranno effettuate le saldature finali e l’imbullonatura del ponte.

«Quando abbiamo presentato il progetto per la realizzazione del tratto Villesse-Gorizia – spiega uno dei soci Icop, Pietro Petrucco – volevamo caratterizzare l’intervento con un ’opera che segnasse l’ingresso Est all’Italia: archi rossi, poggiati su basi bianche e uniti da stralli bianchi, immersi nel verde della rotatoria. Una porta-Italia, appunto che non era prevista nel capitolato, ma che abbiamo voluto inserire. A questo pirmo arco – continua Petrucco – se ne aggiungerà un altro leggermente più piccolo che sarà montato fra qualche mese. Poi gli stralli. Il costo totale dell’opera si aggira sui due milioni e mezzo».

«La posa del manufatto è uno dei “simbolo” dei lavori per la terza corsia sull’autostrada A4 (interventi per 1,2 miliardi di euro) che prevede, appunto, anche la trasformazione in autostrada del raccordo tra Villesse e il capoluogo isontino – ha commentato l’assessore regionale alle Infrastrutture e Commissario della A4, Riccardo Riccardi –. È la risposta più chiara a chi dice che in questa regione non si sta facendo nulla per le infrastrutture. La Villesse-Gorizia vale 180 milioni ed è un opera fondamentale all’interno del V Corridoio. Un’opera – ha continuato Riccardi – sbloccata da Tondo e che sarà inaugurata dallo stesso Tondo entro la fine della legislatura. Un’opera che ha anche un aspetto simbolico: sia perchè è stata battezzata Porta Italia sia perchè ha confermato la determinazione di tutto il team di Autovie nel voler realizzare la terza corsia: la scorsa notte erano tutti li con il naso all’insù».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto