A Cassacco la perpetua fuggì per il terremoto ma fu investita in strada

L'ex sindaco Giorgio Baiutti ricorda l'incidente causato dal terremoto. La donna era uscita di casa correndo per mettersi in salvo. Fu l'unica vittima di Cassacco
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CASSACCO. La perpetua del parroco di Cassacco morì la sera del 6 maggio. A uccidere la sorella del sacerdote non fu il terremoto, bensì la rapidità con cui cercò di mettersi in salvo. Domenica Degano avvertì la scossa, uscì di corsa da canonica e venne investita da un’automobile.

A ricordare quell’incidente provocato dal terremoto è l’ex sindaco, Giorgio Baiutti, figlio di Dino che nel maggio 1976 governava a Cassacco. Era l’ex ufficiale d’anagrafe e negli anni trascorsi a rilasciare certificati e a registrare i vivi e i morti, aveva conquistato la fiducia dei cittadini.

La sera dei 6 maggio, fu sempre lui a confortare la gente impaurita, uscita dalle case. A Cassacco, nonostante sia stato classificato comune disastrato, non ci furono crolli gravissimi. I danni maggiori furono registrati soprattutto nelle frazioni di Montegnacco, Raspano, Martinazzo e Conoglano.

«Quasi tutte le chiese - ricorda Giorgio Baiutti - erano ridotte male perché erano state ricostruite a inizio ’900 con strutture pesanti. Il 6 maggio non ressero alle sollecitazioni sismiche». In ginocchio si trovarono i piccoli artigiani con i laboratori in centro.

Oltre alle case, il terremoto aveva danneggiato pure le botteghe e le aziende agricole che per alcuni mesi furono costrette a bloccare le attività. Anche a Cassacco, già nell’estate 1976, si aprirono i primi cantieri. La legge 17, pur non prevedento le norme antismiche, aveva spronato tutti a ristrutturare gli edifici. Arrivò settembre e tutto tornò come prima.

«Ripartimmo - conferma Baiutti -, centrammo l’obiettivo della ricostruzione grazie alla manualità dei friulani. In ogni famiglia c’era un muratore, senza contare che chi lavorava in fabbrica rientrava alle 17 e accendevano la betoniera». Oggi, applicando tutte le leggi sulla sicurezza e sugli appalti, non si potrebbe ripetere quella collaborazione che riuniva nello stesso cantiere amici e parenti.

Senza contare, sono sempre le parole di Baiutti, la solidarietà ricevuta da tutta Italia. «A Cassacco erano accampati i militari della divisione Mantova e gli alpini in congedo (Ana) di Verona» ricorda Baiutti citando i due villaggi prefabbricati che accoglievano 276 persone, un po più del 10 per cento dei residenti.

Complessivamente, fa notare l’ex sindaco, Cassacco, nella ricostruzione, ha investito oltre 165 milioni di vecchie lire. «Cassacco - afferma con orgoglio Baiutti - fu uno dei primi comuni a smantellare i due villaggi prefabbricati allestiti a Martinazzo e a Cassacco». Il cantiere più importante fu quello del castello.

Il maniero venne inaugurato nel 1987 alla presenza del chitarrista Alirio Diaz. A distanza di 40 anni, Baiutti riconosce che «la grande opportunità offerta dal terremoto a Cassacco fu la risistemazione, in tempi rapidi, della viabilità e degli edifici pubblici».

 

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