A 30 anni Alessandra diventerà Ale: «Ho deciso di essere ciò che sono, uomo»

SACILE. Decide di cambiare sesso in diretta sul canale web Youtube: Ale Lorenzi fa “ coming out” a 30 anni e si trasforma da donna a uomo senza tabù.
«Nei video vi racconterò tutto della mia trasformazione mese dopo mese: ho cominciato la terapia ormonale da circa 30 giorni – Ale lo ha annunciato il 9 maggio agli amici friulano-veneti e ai follower su Facebook –. È arrivato il momento di spiegarvi alcune cose in assoluta trasparenza e sincerità». Il messaggio è chiaro. «La vita va vissuta serenamente – dice Ale –. Come donna non mi sentivo bene dai 5 anni di età».
Il profilo. Ale Lorenzi ha grinta da vendere: lavora nel settore infomarketing per una ventina di aziende (pordenonesi, udinesi, trevigiane) che promuove su Facebook, Instagram e forma online 57 studenti.
«Diploma con indirizzo psico-socio-pedagogico nel liceo Pujati a Sacile e laurea in relazioni pubbliche a Gorizia – il “digital marketer” ha un portfolio di spessore -. Ho guadagnato circa 10mila euro dopo due mesi in Infomarketing». La vita è in un’altra pagina web.
«Vivo a Vittorio Veneto e ho contatti di lavoro con il Friuli – racconta ancora –. Il primo step da Alessandra in Alessandro è stato nelle sedute con una psicoterapeuta di Pordenone: circa sei mesi». L’iter della metamorfosi è complesso.
«Ci pensavo da anni – ha continuato Ale –. A 5 anni ho pregato di morire per rinascere maschio». La famiglia è dalla sua parte. «È una scelta serena quella di cambiare sesso – considera il “marketer” –. La mia famiglia non ha posto ostacoli, né lo hanno fatto gli amici. Ce ne sono circa 600 che mi seguono sul web, e aumentano».
Le tappe. Si chiama “disforia di genere” il disagio sull’identità sessuale: capita quando il corpo non si riesce a riconoscere e l’identità diventa un problema. «In Italia cresce il numero delle persone che chiedono di cambiare sesso – è informato Ale –. L’iter di transizione con gli interventi chirurgici e tempi di attesa sanitari può durare alcuni anni».
Ale è sereno e si è affidato anche a un avvocato per le pratiche di riconoscimento della “disforia di genere” e cambio di nome all’anagrafe e sui documenti. «Nel 2018 ho preso la decisione di affrontare il lungo e complesso percorso per cambiare l’identità sessuale – ha rievocato –. Prima con le sedute dalla psicoterapeuta per un semestre e da un mese ho cominciato la terapia ormonale, indicata da un endocrinologo. Il traguardo sarà quello di essere maschio».
Le operazioni chirurgiche sono tre: la rimozione del seno con la ricostruzione del pettorale, l’isterectomia e la costruzione del sesso maschile. «Gli anni da ragazza sono una parte fondamentale di me, molto sofferta – Ale ha una compagna –. La decisione va condivisa per dare un messaggio positivo a tanti che vivono paure, dubbi, incertezze, sofferenze».
La vita. «Voglio aiutare chi vive la mia esperienza e magari si sente isolato, solo – è la sua “mission” –. La “disforia di genere” è spesso giudicata con sospetto, ma sono tanti quelli che non si sentono bene con l’identità sessuale del proprio corpo. E chiaro che la fase chirurgica sarà l'ultima: è fondamentale un percorso psicologico».
Il numero dei ragazzi “gender non conforming” è in aumento costante da anni e la sofferenza aumenta perché ci si sente nel corpo “sbagliato” e la soluzione irreversibile è quella chirurgica. «I costi sono alti – valuta Ale – nelle strutture private. Negli ospedali pubblici ci sono liste di attesa». Circa 50mila euro nei centri privati. «Alla felicità – consiglia il “marketer” – non si deve rinunciare».
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto