Udinese, il piano di battaglia anti-Juventus
Sergio Porrini spiega all’Udinese come giocare per cercare l’impresa e punti salvezza. «Fondamentale contenere la Juve nel primo tempo, quando spingerà al massimo»

Appuntamento fissato per lunedì sera, all’Allianz Stadium di Torino per il posticipo della 24ª giornata di Serie A. E poiché la Juventus arriva da un solo punto ottenuto nelle ultime due gare (Empoli e Inter), l’Udinese alla disperata ricerca di bottino per alimentare la rincorsa salvezza, affronterà una rivale che «avrà grande voglia di rivalsa», racconta Sergio Porrini, ora allenatore ed ex difensore della Vecchia Signora. «Sarà fondamentale riuscire a contenere la squadra di Allegri nel primo tempo – aggiunge subito –, quando presumibilmente spingerà al massimo».
Partiamo proprio da qui, allora: sarà una Juve indiavolata?
«Presumo di sì. In pochi si aspettavano il pareggio con l’Empoli, mentre il match con l’Inter ha dimostrato che i nerazzurri sono attualmente i più forti. Se i bianconeri vogliono rimanere vicini al primo posto, non c’è più margine d’errore. Di conseguenza un incontro come quello di lunedì bisogna chiuderlo a proprio favore».
L’Udinese, invece, può arrivare un po’ demoralizzata. Col Monza ha giocato, attaccato, ma ancora una volta non ha vinto.
«Tuttavia vedo, da quando Cioffi è alla guida, un gruppo cresciuto. E ritengo che Gabriele sia la guida ideale per questa squadra. Conosce l’ambiente, sa come lavorare. Certo, i risultati darebbero maggiore spinta, ma prestazioni come quelle di sabato scorso devono dare coraggio, perché c’è qualcosa di positivo. Serve soltanto continuare a lavorare».
Entrambe le formazioni utilizzano il 3-5-2: per l’Udinese è un vantaggio?
«Direi di sì, in particolare in fase di non possesso, dato che si gioca uno contro uno in ogni zona del campo. Ecco, a tal proposito, chi vincerà il maggior numero di duelli porta a casa la partita».
Sugli esterni, con la forza di Kostic e la corsa Cambiaso, la Juventus può fare la differenza?
«A mio avviso la partita si deciderà in mezzo, là dove i centrocampisti, grazie al lavoro in fase di rifinitura, possono innescare le punte. Qui l’Udinese ha qualità, da Samardzic a Pajero, per poter influire sull’incontro. Poi, dato che ritengo la Juve desiderosa di ripartire, fondamentale sarà l’approccio alla sfida».
Bremer, con l’Inter, ha dimostrato di essere un difensore di altissimo livello. È il migliore del campionato?
«Vedo un calciatore che ha raggiunto la maturità calcistica e non solo. La Juve è solidissima, è vicina all’Inter perché interpreta al top la fase di non possesso. Anche per questo per l’Udinese l’incontro sarà complicato».
Porrini, lei è legato al Friuli per la sua collaborazione tecnica con Edy Reja. Attualmente siete ai box ma i contatti tra voi, si presume, sono continui.
«Sì, analizziamo i temi che propone il campionato. Il mister è una grande persona, con lui ho un rapporto umano e professionale molto solido. Mi ritengo fortunato a lavorare assieme a lui».
Avendo guidato con Reja l’Albania può valutare il regista dell’Inter Asllani e il difensore dell’Atalanta Djimsiti.
«Il primo ha grandi qualità, ma faccio fatica a valutarlo, dato che viene impiegato poco. Il secondo è anche un’ottima persona. Vuole imparare, ha l’atteggiamento giusto. Poi è bravo sull’uomo, sa impostare e giocare a 3 e a 4 ad alto livello. È davvero forte».
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