Sacilese, nuovi acquirenti aspettando la verità di Ielo

SACILE. Diversi scenari. Dal più ottimistico a quello più nefasto. La quasi rottura della trattativa per la vendita della Sacilese apre nuove ipotesi sul futuro del club, che sta forse attraversando uno dei momenti più delicati della sua storia.
L’ora della verità. Venerdì (nella conferenza stampa convocata alle 17 allo stadio XXV aprile) si conosceranno le intenzioni di colui che sta reggendo le sorti della società, ovvero Pino Ielo. Il quale, dopo aver annunciato il coinvolgimento dei propri legali, ieri, secondo indiscrezioni, avrebbe tranquillizzato lo staff, assicurando che farà di tutto per portare a compimento l’acquisizione della società.
Non si spiegherebbe il contrario, considerato che Ielo e soci, dopo la stipula del preliminare con Francesco Baù, hanno già sopportato diversi esborsi di danaro, finalizzati a garantire perlomeno l’ordinaria amministrazione, in attesa di acquisire pieni poteri. Gli investimenti compiuti sin qui, pertanto, sarebbero vanificati.
Novità. Baù, però, nel frattempo ha dato mandato alla società L.G. Sports&Management (che tra i suoi assistiti ha l’ex bandiera del Genoa, ora allenatore in serie D, Gennaro Ruotolo) di chiudere la trattativa. E proprio la L.G. ha rivelato di avere provato a contattare Andrea Giusti, socio di Ielo e firmatario del preliminare, per concludere l’operazione, ma senza esito.
Scatenando le ire degli imprenditori romani. Ora considerati ancora i principali interlocutori, ma non gli unici. Essendo scaduto il preliminare dello scorso 16 dicembre, le porte della Sacilese potrebbero aprirsi ad altri interessati.
E già ieri filtrava la voce di una nuova trattativa, gestita dalla L.G., così come quella secondo cui in via informale Baù abbia contattato qualche imprenditore già vicino alla Sacilese prima dell’accordo con i romani, chiedendo se del caso di rivolgersi all’agenza di mediazione.
Rischio. Insomma, al momento, un bookmaker interessato alla vicenda quoterebbe con maggior favore la rottura della trattativa. Eventualità che, qualora non ci fossero altri acquirenti, avvicinerebbe lo spettro del fallimento.
Le cui conseguenze principali sono sancite dalle norme federali: revoca dell’affiliazione, perdita del titolo sportivo e svincolo di tutti i tesserati. In questo caso l’ancora di salvataggio potrebbe essere una nuova società, che acquisti il titolo sportivo, accollandosi i debiti nei confronti della Figc.
Per alcuni imprenditori, soprattutto locali, potrebbe essere la via più facile, in quanto non si avrebbe a che fare con il passivo (non federale) delle precedenti gestioni. Ma sarebbe pure la più dolorosa per un club alla soglia dei 100 anni di storia.
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