Rinnovo in alto mare Stankovic: «Un giorno lavorerò con Sinisa»

UDINE. Può dipendere anche dall’attuale allenatore della Sampdoria Sinisa Mihajlovic il futuro all’Udinese di Dejan Stankovic. Lo spunto per questa ipotesi, a pochi giorni dalla sfida del Friuli con i doriani, è fondato sull’amicizia fraterna che lega i due serbi, sulla quale torneremo in seguito, sulle dichiarazioni rilasciate da Stankovic al Secolo XIX («Sinisa è sempre stato disponibile, so che mi avrebbe dato una mano come d’altronde farei io per lui se ne avessi la possibilità. Nella vita mai dire mai, magari un giorno lavoreremo insieme. Ora io sto facendo quest’esperienza da vice di Andrea (Stramaccioni, ndr) che è molto importante e formativa. Sono contento qui»), ma soprattutto dalle rispettive posizioni contrattuali, a cui il mercato fa da sfondo.
Cominciamo proprio da quest’ultimo punto, ricordando che Stankovic dice di essersi trovato e di stare molto bene a Udine, ma a tutt’oggi non ha ancora rinnovato il contratto in scadenza il prossimo mese (30 giugno), vale a dire un anno in meno rispetto al biennale siglato la scorsa estate da Stramaccioni. «Le ultime partite sono un esame per tutti», disse patron Pozzo tre settimane fa, e di conseguenza è anche lecito che Stankovic non abbia ancora rinnovato. Dejan e l’Udinese devono quindi ancora decidere, questa è la sostanza e questa realtà è condivisa anche da Mihajlovic, il cui futuro sembra sempre più lontano dalla Samp, anche se nel suo contratto Sinisa ha un’opzione di rinnovo automatica a salvezza raggiunta, che potrebbe esercitare qualora non trovasse la soluzione gradita. Per il 45enne di Vukovar si era parlato di Napoli come scelta ormai sicura. Invece sembra stia saltando tutto, con Mihajlovic che vorrebbe fare il salto di qualità puntando anche a una grande all’estero, come fece il suo amico e “modello” Mancini. Sì, proprio Mancini, con cui Mihajlovic cominciò in veste di vice la carriera da allenatore, rappresenta quello che attualmente Stramaccioni è per Stankovic.
Il cerchio delle indiscrezioni potrebbe anche chiudersi ricordando che a fine aprile la Gazzetta dello Sport parlò di un possibile ritorno all’Inter di Stankovic, nel ruolo di collettore tra i giocatori e lo staff tecnico, boutade a cui Strama replicò facendo capire che Stankovic sarebbe rimasto a lungo a suo fianco. Ma al cuore non si comanda, e come ha detto Dejan «mai dire mai», anche perché Stankovic deve tutto, o quasi a Mihajlovic, che lo consigliò a Cragnotti, facendolo portare alla Lazio, dove Sinisa diventò una specie di fratello maggiore dividendo per dieci anni la camera dei ritiri tra Lazio, Inter e Nazionale.
«Lo conosco da ’97, nel ‘98 ci siamo trovati compagni alla Lazio e lì mi ha preso sotto la sua ala protettiva. É il mio punto di riferimento, lo era in campo e lo è ancora fuori dal campo. É il padrino dei miei figli, e io lo sono dei suoi. Lo considero uno di famiglia - ha ricordato ieri Dejan a Sky -. In questi giorni ci siamo sentiti come ci sentiamo sempre, almeno due volte a settimana. Sarà un piacere rivederlo, saremo avversari per novanta minuti poi amici come sempre».
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