Pordenone, digiuno record nel girone

Serie C: non vince dal 26 novembre, ma Lovisa punta ancora su mister Colucci. Non basta, per ora, l’impegno dei nuovi arrivati

PORDENONE. Ventisei novembre 2017: il Pordenone batte il Vicenza per 3 a 2 e prende lo slancio giusto per andare poi a superare il Cagliari nel quarto turno della Tim Cup. La data è ormai celebre tra tutti i tifosi neroverdi. Si riferisce all’ultimo successo della squadra di Colucci in campionato: due mesi senza vincere, è il digiuno da successi più lungo di tutto il girone B della serie C.

I ramarri sono in crisi, come testimoniano i dati, e il pareggio col Bassano – per quanto ottenuto con una squadra forte e reduce da tre affermazioni filate – non può essere considerato positivo. Il secondo posto rimane a soli sei punti ma c’è da evidenziare al contempo che i playout sono a cinque lunghezze di distanza.

Non si vince. Una pausa così lunga non si vedeva da un po’ dalle parti di Pordenone. Bisogna risalire al primo campionato di Lega Pro, quando i ramarri superarono l’Albinoleffe a gennaio del 2015 spezzando così un digiuno che durava da inizio ottobre del 2014 (successo con la Cremonese).

È un momento difficile per la squadra cittadina, che i nuovi acquisti non sono riusciti a spezzare: per quanto si siano fatti apprezzare per l’impegno, nessuno tra Bombagi, Nocciolini, Zammarini e Cicerelli è bastato per ritrovare i tre punti, sempre più una chimera.

La proprietà, in primis Mauro Lovisa, non intende tornare sui suoi passi e quindi vuole andare sino in fondo con Leonardo Colucci, anche se i numeri gli danno contro. Chi pensava, a proposito di score, di riuscire a totalizzare solo due punti in tre partite casalinghe di fila, peraltro con rivali non irresistibili (Santarcangelo penultimo, Fano ultimo e Bassano)?

Il clima. In questo grigiore dal punto di vista statistico il presidente e l’allenatore si sono dichiarati soddisfatti per la prestazione di sabato col Bassano, mentre Formiconi sembrava entusiasta per la partita disputata dalla squadra.

L’unico che non era così felice era Bombagi, trequartista appena arrivato dalla Ternana. «Siamo dispiaciuti perché volevamo vincere: la partita l’abbiamo fatta noi», ha detto al termine del match. Il leggero predominio territoriale però non è bastato, anzi: come detto anche dallo stesso giocatore il Pordenone ha rischiato anche di perdere.

Con queste premesse la squadra sabato prossimo torna in campo e va a giocare a Teramo, sul campo di una squadra che lotta per la salvezza e che ha cinque punti in meno rispetto ai neroverdi.

Una partita che può e deve essere vinta, in cui la squadra di Colucci dovrà cercare di spezzare l’altro grande tabù: il successo lontano dal Bottecchia, che manca dallo scorso 10 settembre (ottenuto sul campo del fanalino di coda il Fano). In esterna solo Teramo e Fano hanno fatto peggio.

Recuperi. La speranza dello staff neroverde è recuperare prima possibile Berrettoni e riavere al top Gerardi. È normale all’interno di una stagione non poter contare su alcuni elementi, ma è innegabile che, i due giocatori, manchino. Da oggi, giorno della ripresa, si lavorerà per averli in Abruzzo.

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