L’Udinese è sulla strada giusta: ora ha un gioco e tante idee ma con Samardzic e Walace
Mancano Deulofeu e Success e si attendono comunque i colpi della stellina Pafundi

UDINE. Mai fidarsi del calcio d’estate, ancora troppo lontano dalle pressioni e dai primi punti in palio, ma proprio perché è bene non fidarsi di certi risultati che il 2-1 dell’Udinese sul Lipsia merita una rivisitazione, un’analisi comparativa che faccia anche da termine di paragone al lavoro fin qui svolto da Andrea Sottil.
Sì, partiamo pure dal tecnico, perché esattamente 12 mesi fa l’allenatore di Venaria Reale era salito in sella e stava cominciando a forgiare la “sua” Udinese nel ritiro austriaco di Lienz, con le variabili del calcio mercato sempre sul collo, e quindi la consapevolezza che potessero bastare un paio di cessioni pesanti per mandare a monte schemi e principi di gioco nobilitati da alcuni titolari.
Sulla buona via
Un anno fa le preoccupazioni erano tutte per le partenze di Pablo Marì, da sostituire con un “certo” Jaka Bijol nel cuore della difesa, e di Nahuel Molina da rimpiazzare sulla fascia destra, là dove se ne sarebbe andato anche Brandon Soppy, dopo Striger Larsen.
Oggi, invece, dopo avere già perso due big come Rodrigo Becao e Roberto Pereyra, il rischio che i vari Beto, Lazar Samardzic e Walace possano cambiare maglia lo si tocca con mano. E sarebbe un peccato, tanto vale dirlo subito anche a beneficio di Sottil.
Perché l’Udinese che martedì ha messo sotto il Lipsia ha dato proprio la sensazione di essere una squadra già molto interessante così com’è, addirittura forse anche più avanti nell’assetto di quanto la stessa proprietà potesse aspettarsi o prevedere.
Serviva proprio un avversario di caratura superiore come il Lipsia per avere un banco di prova credibile sugli equilibri di reparto raggiunti e mantenuti, la gestione del possesso palla fatta anche e soprattutto grazie alla personalità di Walace, il bilanciamento delle due fasi, entrambe dotate sempre di molti uomini portati sia a offendere che a difendere.
Per sintetizzare, e senza scendere in molteplici aspetti, al netto dei ritmi bassi delle amichevoli, i principi di gioco impartiti da un anno a questa parte da Sottil sono acquisiti e trasmettono sicurezza alla squadra. La dimostrazione è data anche dalla facilità d'inserimento dei nuovi innesti, al di là dell'applicazione personale con cui il singola interpreta ruoli e movimenti.
Confronto
Un ritiro fa l'Udinese non si “permetteva” di battere nettamente il Lipsia, ma piuttosto perdeva col Bayer Leverkusen (1-2) subendo ritmo e fisicità nella ripresa, dopo avere preso tre gol dall’Union Berlin – che sarà avversario anche sabato a Lienz –, e perdeva pure dalla nazionale del Qatar, vincendo in rimonta con due gol in zona Cesarini contro quel Pafos nettamente schienato sabato scorso.
E sempre un anno fa, e sempre di questi tempi, Festy Ebosele non era neanche la metà del giocatore che martedì ha sprintato più volte sulla fascia destra contro una squadra di Champions, per non parlare di Sandi Lovric che non aveva certo i tempi d'inserimento con, e soprattutto senza palla, che sta palesando oggi da mezz’ala sinistra.
Un ritiro fa c'era solo Destiny Udogie a sinistra, là dove oggi Jordan Zemura e Hassane Kamara hanno già fatto capire che l’Udinese sarà coperta su quel fronte. E si potrebbe continuare dicendo che Ilija Nestorovski era stato il bomber del ritiro, mentre oggi ci sono i giovani Vivaldo Semedo e Lorenzo Lucca a rinvigorire l’attacco.
Big attesi
E il tutto senza considerare che Gerard Deulofeu e Isaac Success, ma anche la stellina Simone Pafundi, sono ancora da inserire nel motore, là dove la stella di Lazar Samardzic brilla sempre di più. Per tutti questi motivi sarebbe un peccato rompere il giocattolo.
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