L’Udinese aspetta il rientro di Deulofeu: sono ore decisive per il suo ginocchio
UDINE. Argomento della settimana. Argomento delicato. Delicato come il ginocchio operato nel marzo del 2020 e monitorato giorno per giorno dopo la botta rimediata contro la Roma. Morale della favola, da un mese Gerard Deulofeu è l’uomo in meno nelle rotazioni di Luca Gotti che, senza il catalano, complici anche gli stop – più o meno lunghi delle altre potenziali seconde punte, da Pussetto a Forestieri – ha dovuto far quadrare i conti in attacco con il jolly Pereyra o adattando al ruolo Nestorovski.
E l’ha fatto anche piuttosto bene, i risultati sono lì a testimoniare la bontà degli schemi bianconeri che stanno sfruttando le qualità degli attaccanti. Dal gol vincente del macedone con la Fiorentina, al rigore procurato dal “Tucu” lo scorso sabato contro il Genoa.
Accanto a questa sottolineatura, tuttavia, bisogna mettere il desiderio, da parte del tecnico di Contarina, di recuperare prima possibile Deulofeu proprio per aggiungere un’altra dimensione tattica al reparto offensivo, considerando che durante il primo tempo della gara poi vinta con il Verona, con Llorente al centro dell’attacco nel ruolo di “torre”, Gotti varò una sorta di 3-4-2-1 con Pereyra e Deulofeu ai fianchi del Re Leone, un modulo alternativo, uno sviluppo del tradizionale e consueto 3-5-2 che nelle settimane successive, senza il catalano, bloccato dal malanno al ginocchio, è diventato piuttosto un 3-5-1-1, schieramento che qui in Friuli gli appassionati ricorderanno con un pizzico di nostalgia per essere stato in canovaccio di Francesco Guidolin durante le sue cavacate verso un posto in Champions.
Con questo adesso Gotti ha davvero raggiunto un equilibrio tattico invidiabile, ma per accarezzare l’idea di un’ambiziosa rincorsa al platonico ottavo posto (che dà diritto solo a un posto tra le big nella Coppa Italia del prossimo anno) il tecnico bianconero vorrebbe davvero riprovare Pereyra e Deulofeu dietro Llorente, un esperimento durato un tempo, complice prima l’infortunio di Pereyra, uscito nell’intervallo con il Verona e poi assente contro la Roma, lo scorso 14 febbraio all’Olimpico, dove invece è uscito malconcio Deulofeu.
Il problema? Un trauma contusivo-distorsivo che lo stesso catalano ha confessato sul proprio profilo Instagram e che nell’ultimo mese l’ha costretto a delle terapie e una serie di allenamenti personalizzati, un po’ come ha dovuto fare alla Juventus Dybala, pure lui alle prese con gli stessi problemi, tra l’altro dall’inizio di gennaio, a testimonianza che con le ginocchia non si scherza. Tanto più se, come nel caso del numero 9 dell’Udinese, sulla stessa articolazione c’è stata recentemente un’operazione di ricostruzione del legamento crociato anteriore.
Adesso, tuttavia, per Deulofeu è arrivato il momento di capire quando potrà ricominciare a lavorare con il resto del gruppo nella speranza di poterlo ritrovare pienamente recuperato per gli impegni in calendario dopo la sosta del campionato che scatterà con la partita di domenica contro la Lazio per esaurirsi con le gare del sabato di Pasqua, il 3 aprile, quando sfiderà l’Atalanta. Ecco perché sono ore decisive per il ginocchio di Deulofeu.
In agenda degli accertamenti che, abbinati alle sensazioni degli diretto interessato, aiuteranno lo staff medico dell’Udinese nel tracciare le tappe per il rientro definitivo tra gli arruolabili in vista di una partita, non solo per spirito di presenza come è successo lo scorso 3 marzo a San Siro contro il Milan.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto