Luca Zufferli diventa internazionale: l’arbitro friulano promosso dall’Uefa

Il 35enne nel 2012 fu premiato come miglior fischietto ai Nostri 11 del Messaggero Veneto. Ros: «Un orgoglio, ripaga il lavoro di tutti noi»

Antonio Simeoli
Zufferli ha arbitrato la semifinale di Supercoppa tra Milan e Napoli
Zufferli ha arbitrato la semifinale di Supercoppa tra Milan e Napoli

Non si offenderà, anzi, se dedichiamo questo passo storico per il calcio friulano a Stefano Tomasetig, l’arbitro aggredito proprio una settimana fa durante una partita di calcetto a Udine.

Luca Zufferli, fischietto cividalese di 35 anni, è stato promosso dall’Uefa ad arbitro internazionale. Insomma, dal 2026 potrà dirigere coppe europee e manifestazioni continentali. Si tratta di un risultato storico per la classe arbitrale friulana, bisogna ritornare indietro di 40 anni all’arbitro Enzo Barbaresco di Cormòns per l’ultimo fischietto internazionale friulano. Per Luca è un ulteriore passo di una carriera folgorante. Inizio da calciatore e poi il via con i corsi da arbitro nella sezione di Udine.

Tempra da vendere, lo dimostra il cognome che tradisce le origini delle Valli del Natisone, San Pietro in particolare, il giovane fischietto, classe 1990 si fa luce tra i dilettanti non sfuggendo anche all’occhio lungo della redazione del Messaggero Veneto che nel 2012 in castello a Udine lo premia come miglior arbitro nell’ambito dei Nostri 11. Fischia in Serie D dal 2013 al 2016, poi in serie C per cinque stagioni fino al 2021.

Quando per Zufferli si aprono le agognate porte della Can A. Prima un po’ di B e Coppa Italia, poi il debutto in Serie A in Bologna-Monza datato 2 febbraio 2023. Nella scorsa stagione Zufferli ha arbitrato 15 volte in A, in questa finora 8, con anche, giovedì, la semifinale di Supercoppa a Riad tra Napoli e Milan. «Prima di ogni cosa, un arbitro è una persona», ha detto più volte ai giovani colleghi Zufferli, che descrive il percorso arbitrale come «una scalata verso la vetta, durante il quale ci saranno ostacoli e cadute, ma la chiave è la capacità di reagire».

Vero, la critica non è stata benevola dopo la direzione in Supercoppa (esagerati), di lui è orgoglioso il presidente degli arbitro del Fvg Riccardo Ros: «È l’orgoglio dei nostri arbitri e osservatori, mille in Fvg, ripaga il lavoro tutti ed è uno stimolo per i giovani. Lui è lo sprinter che vince le volate, gli altri sono gregari che gioiscono con lui. Faremo il raduno di metà campionato il 5 gennaio proprio nella sua San Pietro, speriamo di averlo con noi se non sarà impegnato in qualche competizione». 

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