I tuffi di Chiesa, i malumori di Radina e il brindisi a Ramagli

Nel bar l’aria è stagnante. Il taciturno è guarito e con lui quello del cruciverba. L’anziano invece è rimasto a casa per paura del contagio, ma vorrebbe collegarsi via Skype. A quello del bar si è impallato il computer. Gli dobbiamo spiegare che i virus informatici non hanno nulla a che fare con il Coronavirus. Il friulanista brinda al contagio: «Sperin che a fermin il campionat cumò, cussì o restin ancjemò un an in serie A». Quello del bar spera almeno in una pausa: «Così possiamo recuperare tutti i giocatori rotti o fuori forma tipo Prodl». «Ma cosa l’hanno comprato a fare, se UdineseTV domenica ha messo in formazione un nuovo centrale difensivo, tale Ekonf», ironizzo. «Ah, non era King Kong! Ecco perché giocava meglio del solito!», ridacchia il taciturno. Quello del cruciverba ritorna ai vecchi amori: «Sette verticale: distanza di sicurezza?». «Un metri fra me e une altre persone». «Sbagliato: tre punti fra l’Udinese e la serie B». Il friulanista insiste: «Sumo che a sospendin il campionat e o sin salfs». Chiedo: «Ma chi lo deve sospendere?». Risposte varie: il governo; no, la Lega Calcio; no, la Figc. «Mi sa che deciderà Sky», allude velenoso il taciturno. «A proposito: acronimo di Figc?». «Fonte Inesauribile Guadagno Calcistico».
Quello del bar è preoccupato: «Come faremo senza i tuffi cagnotteschi di Chiesa nelle aree avversarie? E senza i dieci chili di brillantina sulla testa di Rodrigo, gli annunci roboanti del Poma, la musichetta che annuncia il gol (sbagliato) di un bianconero e i finti litigi tra la spigliatezza di Francesca Spangaro e i malumori di Massimo Radina? In che soffitta finirà il subbuteo inutilizzato di Matrecano?». «Cjale che domenie e an fat a pueste a no fâ gol, che se no a scugnivin imbraçâsi e vie cun il contagjo». «Tre orizzontale: parola più usata ultimamente dagli italiani dopo Coronavirus?» «Surreale! Ma la più surreale di tutti è Ciarlona – anagramma di Carolina – Morace, quando spiega che uno dei giocatori che potrebbe inventare qualcosa contro la Viola è Jajàlo». «Jajàlo? Un altro giocatore nuovo?». «Magari! É sempre quello vecchio». «Hai sanificato il bicchiere? – chiede il taciturno a quello del bar –. Voglio fare un brindisi a Ramagli». «Ma se il basket non ha nemmeno giocato?». «Però lui ha rilasciato una delle interviste più sensate e responsabili di questi giorni, affermando che lo sport è importante, ma non indispensabile e che le regole sono fatte per essere seguite, non trasgredite». Il taciturno ha già parlato troppo. Ammutolisce. E mentre ci auguriamo che l’epidemia svanisca, ci sorge il dubbio che i giocatori dell’Udinese siano già affetti da un flemmatico Gottivirus. Poi arrivano le 18. —
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