Gigi al valzer d’addio: «Notizie dalla società? Io no, voi le avete avute?»
Il mister ai giornalisti lunedì sera prima della prevista lezione ai colleghi dilettanti. A loro dice subito: «Il calcio è fatto di risultati e se non li fai ti mandano a casa»

Udine 20 Novembre 2017 convention aiac con Del Neri © Petrussi - Bressanutti
UDINE. «Buonasera Delneri, ha avuto notizie dalla società? No, perché lei le ha avute?». Risponde con una domanda
Gigi Delneri
, mentre guadagna l’ingresso dell’auditorium dell’istituto Bearzi a piè sospinto, deciso a concedere proprio nulla alla stampa che lo aspetta per sapere, per avere conferma della voce sempre più insistente riguardo al suo imminente esonero, forse già avvenuto prima delle 20, l’ora in cui si presenta allo stage per gli allenatori friulani del gruppo Aiac.
Non risponde ai cronisti Delneri, anzi dice «Non vi concedo neanche mezzo secondo» e fila via dritto per entrare nella sala dove lo aspettano i colleghi. A loro sì che parlerà per oltre un’ora, facendo capire in modo inequivocabile l’amarezza per la situazione con l’Udinese, in un’introduzione che può sembrare una specie di lascito del lavoro fin qui fatto con i bianconeri.
È probabile, infatti, che Delneri sia già stato informato da Gino Pozzo sulle decisioni prese dalla società quando si presenta allo stage, mantenendo la parola data a
Gianni Tortolo
, che non ha mai dubitato sulla presenza del più famoso collega, anche in questa giornata così delicata per lui. Lo sa bene anche
Dante Cudicio
, amico e avvocato personale di Delneri, che nell’introduzione all’ospite fa esplicito riferimento al momento vissuto dal tecnico.
«Delneri non è uno di noi, ma è noi e lo ringraziamo per essere qui in questo delicato momento per l’Udinese e per lui». Il tecnico resta imperturbabile, ma glielo si legge in faccia che c’è del fuoco sotto la cenere e infatti, appena presa la parola, ne ha per tutti. «Il calcio è fatto di risultati e se non li fai ti mandano a casa, ma l’allenatore deve essere cosciente di fare il lavoro e di avere le idee chiare. Tanto poi ti mandano via lo stesso, ma almeno hai fatto ciò che dovevi fare».
Un’altra frecciata diretta arriva anche per i giornalisti. «Ho letto che non ho lavorato sulla fase difensiva, quando giovedì abbiamo fatto un undici contro sei, giusto per dire le puttanate che scrivono questi. Ecco la comunicazione sbagliata e becera, dire il falso, e uno che legge poi ci crede, ma noi dobbiamo andare avanti e parlare».
Gli allenatori dilettanti ascoltano in religioso silenzio e lo sguardo del consigliere federale Dante Cudicio, che è appena tornato da Roma dove ha assistito al passo d’addio del presidente federale
Carlo Tavecchio
, è tutto un programma. Poi Delneri comincia finalmente a parlare di tattica e illumina, spaziando e attingendo dalla sua lunga esperienza, citando l’importanza che ha avuto Sacchi e dell’importanza di avere certi giocatori in squadra. «Il lavoro da fare è sulla credibilità che hai tu con i giocatori, e poi ci sono giocatori che devono dare modelli e sicurezze ai ragazzi, che diano esempi importanti. Il calcio ha bisogno di esempi che diano input di comportamento».
Lo ascoltano tutti, anche un grande ex bianconero come
Valerio Bertotto
, che ha dato il suo giudizio sull’Udinese vista domenica. «La squadra ha problematiche e lacune. Di chi la colpa? Non lo so, ma una riflessione va fatta».
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