Felipe avverte l’Udinese: «Bene la reazione, ma niente rilassamenti. A Parma non si è dominato»
Il doppio ex promuove compattezza e solidità difensiva, elogia Bertola e Kabasele, ma richiama la squadra sulle letture di gioco e sulla gestione del vantaggio: «Col Genoa servirà molto di più»

«Ho visto la reazione attesa da tutti e un gruppo compatto, ma si poteva evitare il rilassamento dopo l'uomo in più». Guarda i particolari che spesso fanno la differenza Felipe Dal Bello, attento osservatore della sfida del Tardini seguita con l’occhio clinico e con la classica partecipazione del doppio ex.
Felipe, dopo due sconfitte di fila è arrivata la reazione richiesta all’Udinese...
«Significa che il gruppo c’è ed è bello compatto, anche se ho visto ancora discontinuità all'interno della stessa partita».
A cosa si riferisce?
«Ho visto una bella Udinese fino all’espulsione di Troilo, e poi un rilassamento di troppo col Parma in inferiorità numerica nell’ultima mezzora. Questo comportamento mi ha confermato che l’Udinese non può permettersi di staccare la spina. Adesso arriva lo scontro diretto col Genoa e guai a sentirsi bravi, perché a Parma si è vinto ma non dominato e neanche gestito benissimo il doppio vantaggio».
Parlando di gestione a quale aspetto del gioco si riferisce in particolare?
«Credo che l’Udinese abbia i giocatori per uscire dal pressing avversario e quindi possa leggere meglio le situazioni di gioco senza soffrire certe situazioni. A mio avviso si può migliorare proprio nella lettura dei momenti, in modo da alternare il gioco gestendo meglio le varie fasi perché è fondamentale capire quando è necessario fare il blocco difensivo basso e quando, invece, è il caso di andare a prendere alti gli avversari alzando il baricentro».
Come giudica, invece, la soluzione della palla lunga sulla quale Zaniolo e Davis hanno monetizzato poi i gol decisivi?
«Molto buona, soprattutto perché l’Udinese ha la fisicità per andare sulle cosiddette seconde palle. Gli errori commessi in uscita sulla costruzione dal basso col Bologna non si sono visti, e solo nel finale Okoye ha fatto un paio di passaggi ai difensori a lui vicini».
Zaniolo e Davis l’hanno decisa e sono a quota 8 gol, quattro a testa.
«Benissimo, ma il problema è che dietro a quei due al momento non vedo molte alternative e quindi servono sempre entrambi al massimo delle loro possibilità. Detto questo, a parte il rigore Davis non ha fatto una gran partita e Zaniolo scende ancora troppo a prendere palla in mezzo al campo».
In difesa invece?
«Per me il migliore in campo è stato Bertola, che adesso è più sicuro in fase d’impostazione rispetto alle prime uscite. Sa giocare anche con la palla al piede e nelle chiusure lo vedo sicuro. Può crescere molto».
Anche Solet gioca spesso con la palla al piede, ma continua a mettere i brividi in uscita...
«Per la qualità che ha può fare tutto, ma deve ancora leggere bene le situazioni e capire quando superare l'avversario per cercare la superiorità numerica col dribbling e quando invece è il momento di darla. L’esempio è stato proprio col Parma ridotto in dieci, quando lui ha aspettato il raddoppio e ha tenuto palla invece di darla per cercare la superiorità con un passaggio veloce».
Kabasele lo promuove a pieni voti?
«Assolutamente sì. Ha fatto benissimo anche a Parma. Non è velocissimo, ma è possente e ha il grande vantaggio di leggere in anticipo le giocate avversarie prendendo la corretta posizione sull'uomo, sapendo anche quando fare fallo».
Runjaic è stato invece intempestivo nel farsi espellere?
«Mi è sembrata una reazione evitabile anche perché era praticamente finita la partita, ma bisogna vedere cosa ha sentito l’arbitro». —
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