E Totò alla fine disse: paròn perdona loro

Antonio Simeoli
Totò Di Natale sugli spalti dello stadio Friuli ricambia l'ovazione dei tifosi bianconeri © Foto Petrussi
Totò Di Natale sugli spalti dello stadio Friuli ricambia l'ovazione dei tifosi bianconeri © Foto Petrussi

UDINE. Secondo voi gliel’avrà chiesto? Quando le telecamere hanno indugiato sul “palco reale” e hanno visto che l’82enne patron Gianpaolo Pozzo, se alla sua destra aveva la figlia Magda, sempre più presente allo stadio, alla sua sinistra aveva Totò Di Natale, in molti lo hanno pensato.

Il paròn avrà chiesto al 46enne Totò di rimettere gli scarpini e provare a far gol per la sua squadra? Beh, al minuto 41’, dopo un primo tempo con molto più Lecce che Udinese, quando Success s’è divorato l’ennesimo gol qualcosa al “suo” Totò deve aver detto.

Poi Sottil toglie il paracarro Ferreira e mette la freccia Ebosele, l’Udinese segna, ma non dà l’idea di controllare il match e siccome non ha una difesa imperforabile (se avesse avuto accanto “nonno” Sensini, 57 anni, il paròn avrebbe chiesto un sacrificio anche a lui) becca un gol. Benedetto Sottil – al capolinea, questione di tempo, perché se non vinci dopo 9 partite anche se ti hanno dato un Pandino vai a casa –: se hai tre giocatori buoni (uno è Ebosele) e non li fai giocare cosa si può fare? “Udinese, Udinese facci un gol” canta la Nord. Il Lecce pure sfiora una vittoria che non avrebbe demeritato. Triplice fischio.Dramma (sportivo).

La gente se ne va delusa. E Totò, pensando a chi ha fatto questa Udinese, dice: “Paròn perdona loro perchè non sanno quello che fanno”

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