Difesa e panchina lunga: ecco i segreti della Gsa

UDINE. Gsa, la parola alla difesa. È proprio la fase difensiva, quella più faticosa e meno appariscente, la chiave del poker di successi con cui la squadra bianconera ha voltato pagina dopo l’infelice avvio di campionato.
Dopo la sesta giornata, infatti, l’Apu Gsa può vantare la difesa meno perforata del girone Est di serie A2, con 71. 2 punti incassati di media. Sorpassate l’Unieuro Forlì, seconda miglior difesa con 72.0 di media e l’Alma Trieste, ora terza a quota 73.2.
Le cifre, nella pallacanestro, non dicono tutto. Però raccontano molto, e nel caso della Gsa non mentono, perché da quando è arrivato a Udine coach Lino Lardo ha voluto che la difesa fosse il marchio di fabbrica della squadra, la base su cui costruire i successi.
Prendiamo in esame il poker di successi che ha rilanciato i bianconeri. Dopo gli stop contro Fortitudo e Mantova (76 e 80 i punti subiti da Udine nelle prime due gare), la svolta è arrivata nel rocambolesco match casalingo contro Ravenna: primi tre quarti con difesa feroce, romagnoli limitati a 45 punti.
A seguire il blackout dell’ultimo quarto, con il braccino corto e la paura di vincere, Montano che dall’angolo indovina la tripla dell’overtime e Benevelli eroe nell’ultimo minuto del prolungamento. Senza contare i 5 minuti supplementari, quella contro Ravenna è stata la prima gara con meno di 70 punti subiti nei 40’ di gioco: 68 per l’esattezza.
Da allora tenere gli avversari sotto quota 70 è diventata una costante: 67 punti subiti a Roseto, 61 a Brescia contro Orzinuovi, 64 domenica al Carnera contro Ferrara, con l’area quasi chiusa a chiave: appena 26 i punti degli estensi nel pitturato.
In un torneo dove si segnano in media 77 punti, tenere gli avversari sotto i 70 è quasi una garanzia di vittoria. Se poi l’attacco gira che è una meraviglia, con ampia varietà di soluzioni come per la Gsa attuale, oltre a vincere si diverte pure. Perché questa squadra, ha un’ottantina di punti nelle mani, distribuiti fra gli esterni e i lunghi, alternando gioco interno e gioco esterno.
Cinque uomini (quasi sei) in doppia cifra a Brescia, quattro (quasi cinque) contro Ferrara. Ed è qui che salta all’occhio un altro dato della partita di domenica scorsa: la squadra di Martelossi ha “pescato” dalla panchina appena 7 punti, Udine ben 29.
Una differenza di 22 punti in una partita vinta di 25. La conclusioni sono presto fatte: difesa e roster profondo, la strada che porta ai play-off è tracciata.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto