Deulofeu mostra le ferite, una tifosa: «Ti aspettiamo senza di te non si vince più»

Stefano Martorano

Immerso nel comfort dell’esclusivo Circolo Canottieri Aniene di Roma, intento a eseguire passo dopo passo il lavoro di rieducazione post intervento, ma soprattutto ancora molto lontano dal recupero e quindi dalla concreta possibilità di tornare a indossare la 10 dell’Udinese prima della fine del campionato, anche se la speranza è l’ultima a morire.

Ecco lo stato dell’arte su Gerard Deulofeu, la “sotto punta” decisamente più apprezzata da un Andrea Sottil che forse non ci spera proprio più di riavere a disposizione il diez, proprio come lasciò presagire lo scorso 5 febbraio subito dopo la mazzata del ko ricevuto dal Toro, quando il tecnico sembrò profetico sul catalano: «Non penso di averlo per questo campionato».

Forse quella dichiarazione sibillina fu dettata dallo sconforto del momento, o forse proprio dalla reale consapevolezza che non avrebbe più potuto farci affidamento, ma è certo che Sottil sapeva che di lì a meno di 24 ore Deulofeu sarebbe stato sottoposto a intervento dall’esperto Pier Paolo Mariani, a Villa Stuart.

Un intervento definito «di rinforzo capsulare al ginocchio destro» nel comunicato ufficiale della società datato 27 gennaio, il terzo dispaccio arrivato nel giro di sei giorni, che di fatto sembrava anche l’ultimo atto di un piccolo “tira e molla” cominciato a Genova il 22 gennaio.

Fu lì, infatti, che “Geri” rimise piede in campo a distanza di oltre due mesi dalla distorsione subita il 12 novembre a Napoli, subentrando al 32’ della ripresa a Beto. Pochi minuti, ma buoni e soprattutto sufficienti per alzare l’imprevedibilità offensiva della Zebretta e per vedere Deulofeu avviare l’azione del gol-vittoria (l’unica nelle ultime 15 giornate) segnato da Kingsley Ehizibue, azione nella quale lo spagnolo poi scivolò a terra dopo aver dato palla a Walace.

È stato lì, al minuto 88’ che il ginocchio gli ha ceduto nuovamente, inducendolo a chiedere il cambio dopo soli 14 minuti dal suo ingresso. Ne seguirono poi un celere comunicato della società, che a due ore dalla fine della partita si affrettò a dichiarare l'assenza di un nuovo infortunio, una rassicurazione via Instagram data dallo stesso Deulofeu il giorno seguente, ma poi anche l’annuncio da parte della società di un consulto medico a cui Deulofeu si sarebbe sottoposto «in seguito a ripetuti episodi di instabilità», prima del definitivo comunicato sul ricorso all’intervento.

Il tutto, prima dell’operazione e di una rieducazione che lo spagnolo sta ora svolgendo nell'esclusivo Circolo Aniene, “casa” del presidente del Coni Giovanni Malagò, là dove Dino Zoff va a bersi il caffè ogni mattina, e dove è possibile incontrare tra gli altri Francesco Totti, Matteo Berrettini, Federica Pellegrini e una rappresentanza trasversale della nostra politica.

Resta quel taglio vistoso nella zona mediale del ginocchio e quel rientro lontano come la firma sul rinnovo del contratto, e la verità espressa su Ingragram dalla follower dello spagnolo Daniela Orlandi: «Noi ti aspettiamo, senza di te non si vince più».

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