Coach Legovich: «Apu, ti racconto perché Spencer è l’uomo giusto»

L’allenatore triestino lo ha allenato a Trieste e Varese. «Sa fare tante cose ed è un difensore di alto livello. La serie A è il suo livello»

Giuseppe Pisano
Skylar Spencer sarà il pivot titolare dell’Apu
Skylar Spencer sarà il pivot titolare dell’Apu

Apu, Spencer è l’uomo giusto per te. Il plauso all’ingaggio del centro californiano arriva da uno che conosce molto bene il giocatore: Marco Legovich, coach triestino classe 1992 che ha guidato Skylar Spencer nella stagione 2022/2023 a Trieste e in quella successiva a Varese.

Nel primo caso Legovich era head coach, nel secondo era l’assistente di Tom Bialaszewski. In attesa di completare il trasloco in Polonia, dove si sta per trasferire come head coach dello Dziki Varsavia, Legovich ha accettato il nostro invito a raccontarci pregi e difetti del nuovo pivot bianconero.

Legovich, che tipo di giocatore è Skylar Spencer?

«È un giocatore molto utile, di squadra. Sa fare tante cose ed è un difensore di alto livello. È abile a rimbalzo, ha capacità di aiuto, è uno stoppatore ed è bravo in difesa sul pick and roll. Inoltre ha una grande capacità di intercettare i passaggi degli avversari. In attacco vive sugli scarichi dei compagni, non è elegante ma è un giocatore estremamente intelligente, sa dove passare la palla e capisce il gioco. A Varese l’ho visto ancora più maturo nell’aiutare la squadra gestendo le situazioni».

Udine ha fatto un bel colpo?

«Sì, e dirò di più. Se a Trieste ci fossimo salvati lo avrei confermato sicuramente. Tant’è che sono andato a Varese e ho caldeggiato il suo acquisto. Sono contento che Udine abbia puntato su di lui, gli ho anche scritto un messaggio. La serie A è il suo livello, per l’Apu è davvero un bell’innesto».

Peccato per le percentuali scadenti dalla lunetta, non trova?

«È un difetto legato alla meccanica di tiro, con una componente mentale. Se tirasse bene i liberi, sarebbe perfetto. Però Spencer non è mai stato un “target” per il fallo sistematico, perché negli ultimi minuti la palla va sempre agli esterni. Non vedo problemi: è uno dei migliori difensori in circolazione. Se potessi lo riprenderei oggi. Pensate che nell’estate 2024 mi complimentai con coach Alessandro Rossi per averlo portato a Rieti. Io e Ale abbiamo un ottimo rapporto, siamo stati assieme nello staff della Nazionale under 20».

Come giudica il mercato che sta conducendo l’Apu?

«Coerente con il ruolo di neopromossa ambiziosa, ma che intende fare un passo alla volta. La conferma di Hickey non deve far passare in secondo piano quelle di Alibegovic, Ikangi e Da Ros. Sono elementi importanti per il gruppo, un collegamento fra coach e giocatori e fra squadra e città. Mi sembra un bel punto di partenza un nucleo con l’Mvp dell’ultima serie A2, tre italiani che conoscono l’ambiente, un americano di serie A come Spencer e Calzavara. Di quest’ultimo dico che è un bel giocatore, con margini di crescita e una fisicità adatta alla massima serie».

Finalmente torna il derby Trieste-Udine in serie A.

«Sarà uno spettacolo, lo guardavo da bambino. Quando uscirà il calendario mi segnerò in rosso le date».

Perché ha scelto di andare in Polonia?

«Volevo rimettermi in gioco all’estero. A Varsavia ho trovato una società coraggiosa e pragmatica, sono felice». 

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto