Coach Colosetti saluta i “suoi” U13 Gsa

«Annata entusiasmante, 5 o 6 ragazzi futuribili». Nuovo corso Apu? «Di scuola slava come con Alibegovic alla Snaidero»
Di Valerio Morelli

UDINE. Coach Gigi Colosetti – cresciuto alla vecchia scuola udinese non solo di basket del professor Ezio Cernich, cominciata in parallelo con Maurizio Ivancich – lascia in punta di piedi i “suoi” under 13 Apu Gsa allenati la stagione scorsa. Rivendica le nozze d’argento con la Cbu, di cui è dt da 25 anni ininterrotti, ma Colosetti non rientra più nei piani tecnici Apu, appena varcata la soglia.

Gigi, allenavi gli U13 dell’Apu che ora faranno l’U14 d’élite, si annuncia, con il tuo allievo allenatore Daniele Marchettini in plancia, pur se non di comando.

E’ un gruppo 2001 che nasce dalla collaborazione fra Cbu, Ubc e Laipacco, con prevalenza di quest’ultima per 9 tredicesimi. L’anno scorso l’ho guidato volentieri. In questo si è deciso in modo diverso, non c’è problema. Mi spiace, perché è un gruppo che ha molto futuro. Ha 5 o 6 giocatori d’interesse non solo regionale, ma pure nazionale. Hanno una voglia di stare in palestra che ho riscontrato di rado in ragazzini del settore giovanile. Mi spiace, ma auguro loro un gran futuro. E’ stato entusiasmante allenarli, li ringrazio. Abbiamo raggiunto buoni risultati individuali e di squadra.

Nell’under 13 udinese.

Abbiamo vinto sempre nel campionato provinciale: 20 gare su 20, ma i con meno di 20 punti di scarto. Ci siamo arresi solo a Trieste, ad Azzurra e Pallacanestro, in fase regionale.

Che pensi della nuova politica per le giovanili all’Apu?

Sento che c’è un po’ di polemica in giro, come ha dichiarato anche patron Pedone. Niente c’è di scadaloso, mi pare copiata in modo integrale dalle idee di Teo Alibegovic al progetto Snaidero affidando un ruolo importante nel settore giovanile ad allenatori di scuola slava (Zeliko Zecevic e Teddy Devetak alla Snaidero, Goran Bjedov ora all’Apu, ndr). L’unica differenza è che le società affiliate davano i giocatori alla Snaidero a 16 anni, qui molto più presto già a 13.

E’ producente?

Per le società affiliate è più penalizzante, finiscono di lavorare sui gruppi minibasket in pratica, più un anno esordienti, prima di darli alla società maggiore. Se si reputa che poi lavorino meglio, è giusto così. Se le società sono d’accordo.

Il “pool” Ubc, Cbu e Laipacco nato anti - Snaidero, entrato poi in orbita arancione, passato per Udine basket insieme e ora è a questo punto.

In questa fase tante società sportive hanno grandi problemi economici: palestre, campionati sono tante le voci di spesa rilevanti. Chi, come Pedone, è disposto a investire ha la possibilità di gestire secondo le sue regole la vita delle affiliate. Alla Cbu, oltre all’apporto Gsa, ringraziamo lo sponsor principale Mazzilis che ci dà una mano indispensabile.

Tu chi allenerai?

Continuerò alla Cbu con gli under 17 d’élite. Poi vedremo il discorso serie D, se lo seguirò in prima persona o da dt.

Da Green coach 2000 che pensi della sospensione?

Approvo al 100% la decisione del presidente Bardini. Ho sempre pensato che il premio andasse all’allenatore che nell’anno ha fatto grandi risultati a livello giovanile. Quando l’ho vinto, ero arrivato terzo in Italia con gli U14 a Bormio, mancando la finale scudetto all’ultimo minuto contro la Virtus Bologna di Belinelli. Nei primi 10 giocatori delle finali erano stati nominati Antonutti e Ferrari, quest’ultimo convocato in nazionale. A volte il Greeb coach è andato come premio alla carriera ad allenatori, pur validi, che nulla avevano da spartire con le giovanili. Auspicando che torni al vecchio significato, non c’è da vergognarsi se per un anno non si trova un tecnico che abbia fatto risultati in campo giovanile.

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