Cividale può sfruttare la voglia di rivincita del nazionale Bartoli: «In Friuli per la società e per lo stile di gioco»
Il play-guardia convocato con la sperimentale: «Non vedo l’ora di dare soddisfazioni alla nuova tifoseria»

CIVIDALE. Con Chieti si è guadagnato la chiamata da parte della Nazionale sperimentale, il cosiddetto “Green Team”; tra le file di Cividale, Saverio Bartoli spera di togliersi quelle soddisfazioni mancate quest’anno, coi suoi retrocessi ai play-out al termine di un campionato complesso, iniziato guarda caso, col ko del PalaGesteco rimediato di fronte ai Pilla boys a ottobre.
Dal ritiro azzurro di Roma, così, il play-guardia classe 2000 ha voluto presentarsi alla tifoseria gialloblù forte del biennio trascorso, comunque sugli scudi, con la maglia teatina addosso in cadetteria: di 13.5 e mezzo la sua media punti nel recente dentro o fuori contro Casale Monferrato. Costante il suo impiego dopo la trafila in Serie B trascorsa al servizio di Cecina, Lucca e San Vendemiano.
Bartoli, come è maturata la sua scelta di unirsi a Cividale?
«A esser sincero, quella di unirmi a Cividale è stata una scelta molto facile. Diciamo che mi sono basato su due aspetti tanto rari quanto per me fondamentali».
Di che aspetti parla?
«Intanto l’avere alle spalle una società che fa della programmazione e della continuità la sua forza. E poi il fatto di puntare a uno stile di gioco basato sull’importanza della squadra e sulla condivisione del pallone».
L’ultima esperienza a Chieti, conclusa con la retrocessione, non dev’essere stata semplice, sul piano sportivo. Cosa le ha lasciato?
«È vero, la scorsa è stata una stagione molto difficile. Mi ha senz’altro lasciato una grande voglia di rifarmi. Poi, grazie allo spazio che mi è stato concesso, ho acquisito molta maturità».
Con quali motivazioni, dunque, si unisce alle Eagles?
«Con l’intenzione di aiutare questo club a fare uno step in più».
I suoi obiettivi personali?
«Di certo vorrei riuscire a migliorare anch’io, di pari passo con la squadra. Ma direi che l’unico obiettivo che mi pongo è quello di aiutare la squadra a vincere più partite possibili. So che suona come una frase di circostanza, ma dopo alcuni anni in cui ho perso molto, l’unica cosa che mi interessa ora è provare a vincere più partite possibili».
Cosa pensa di poter dare alla sua nuova squadra?
«Tanto entusiasmo e tanta voglia di fare. Dal punto di vista tecnico, sono un giocatore a cui piace attaccare il ferro e, soprattutto, passare la palla per mettere in ritmo i compagni. Questo credo che potrà essere non solo un punto di forza mio ma di tutta la squadra: infatti sono convinto che abbiamo ottimi passatori in tutti i ruoli del roster».
Qualche parola con coach Pillastrini l’ha già scambiata?
«Sì, ci siamo parlati e devo dire che condivido tutte le sue idee, soprattutto la più importante: ovvero quella che sarà il lavoro in palestra a fare la differenza».
In gialloblù ritroverà Martino Mastellari, suo compagno anche a Chieti.
«Ne sono molto contento: con lui già a Chieti mi trovavo molto bene, sia dentro che fuori dal campo».
Che campionato sarà quello al via con ottobre?
«Sarà sicuramente un campionato di livello più alto rispetto allo scorso. Ma sono convinto che noi abbiamo tutte le carte in regola per poter disputare un’ottima stagione».
Ha già avuto modo di toccare con mano l’ambiente gialloblù, alla prima giornata del torneo scorso: impressioni?
«Sono rimasto molto colpito dall’atmosfera trovata in quell’occasione. Ammetto che non mi aspettavo di trovare un tale calore e un tale entusiasmo».
Un pensiero sulla sua esperienza in azzurro?
«Molto positiva. Di grande aiuto per la mia crescita in quanto vissuta al fianco di uno staff e di ragazzi di ottimo livello».
Per chiudere, un saluto ai tifosi della “marea gialla”, nell’attesa di vederli presto.
«Volentieri. I miei saluti a tutti i tifosi delle Eagles: vi aspetto numerosi al PalaGesteco per vivere insieme una stagione che sarà senz’altro ricca di grandi emozioni. A presto!». —
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