«A me piaceva l’Udinese di Quagliarella e Di Natale»

A Napoli è diventato un personaggio cult, con quel suo «Si gonfia la rete» ripetuto negli anni a ogni gol partenopeo. In pochi però sanno che la prima telecronaca di Raffaele Auriemma, opinionista anche a Tiki Taka, risale a un Napoli-Udinese del 6 gennaio 1985, in un 4-3 condito dalla doppietta di Maradona e Bertoni, con Edinho, Miano e Billia a segno per i friulani. Trentaquattro anni dopo, domenica si giocherà un’altra sfida dal pronostico apparentemente chiuso, con un Napoli fuori portata, spinto anche da tre ex bianconeri.
Auriemma, l’Udinese potrebbe approfittare di un Napoli distratto dalla coppa e demotivato in campionato?
«Se per il Napoli ha un interesse il secondo posto allora è giusto che vinca partite come quelle con l’Udinese, ma va detto che nelle prime otto giornate del ritorno il Napoli ha fatto solo tre vittorie, la metà di quelle ottenute all’andata e l’evidente flessione è motivata dal fatto di non riuscire a competere con la Juve, che per struttura e fatturato è di un altro campionato. Diciamo che nel campionato dei normali il Napoli vincerebbe due campionati su tre».
A Udine ci sono altri problemi, con la salvezza da raggiungere...
«È un peccato perché l’Udinese che piaceva a me era quella dei Di Natale e Quagliarella, mentre oggi vedo che la famiglia Pozzo è totalmente lanciata nella compravendita dei giocatori che acquista, sperimenta e vende. L’aspetto tecnico si è svilito ed è una squadra che non compete più ad alti livelli nonostante qualche buon giocatore come Pussetto, che è venuto fuori alla distanza e De Paul che però è solo un giocatore prettamente offensivo».
In classifica Napoli e Udinese sono lontane, mentre tra società ci si scambiano spesso e volentieri strette di mano per sancire affari.
«Pozzo era il soggetto maggiorente accreditato a rilevare il Napoli. Assieme a Pierpaolo Marino fecero una cordata e presentarono l’offerta più importante alla fallimentare, circa tredici milioni, poi superati dai 29 e mezzo di De Laurentiis. Poi il destino ha voluto che Marino diventasse il dg del Napoli e Sosa fu il primo acquisto, in arrivo da Udine, quindi direi che parlare di buoni ottimi rapporti è riduttivo».
Infatti gli affari fioccano, con Meret l’ultimo arrivato.
«Voglio scommettere su di lui. È il migliore acquisto che ha fatto in assoluto il Napoli dall’Udinese, mi dà la sensazione di essere un predestinato, uno di quelli che tra vent’anni ce lo ricorderemo, ma deve crescere nel fisico».
Anche Zielinski sta facendo bene...
«Un grande talento da verificare, perché ha doti non comuni, ma gli manca qualcosa nella struttura nervosa e lo vedo ancora ragazzino in certe partite. Non è l’erede di Hamsik perché il timing negli inserimenti dello slovacco è merce rara».
Allan invece è una certezza ormai...
«È migliorato tanto nel Napoli, dimostrando una grandissima abnegazione fino a quando non è arrivata l’offerta del Paris St. Germain, con un compenso quintuplicato, e credo sia anche umano avere una flessione da cui sta appena adesso riprendendosi».
Auriemma, come vive il Napoli il distacco dalla Juve?
«Questo è stato l’anno di transizione del Napoli, con Ancelotti che ha trovato giocatori spremuti, accettandone l’organico e cercando di rigenerare il gruppo. Detto questo, diciotto punti di vantaggio tra il primo e il secondo posto rappresentano una sconfitta per il calcio italiano, non solo per il Napoli». —
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