Corsa e tecnica: Atta convince tutti, l’Udinese lo riscatterà

Il francese classe 2003 rimarrà un calciatore bianconero, al Metz 8 milioni. A Cagliari ha percorso 12,156 km, nessuno come lui

Pietro Oleotto
Atta durante la partita di Cagliari. Foto Petrussi
Atta durante la partita di Cagliari. Foto Petrussi

«Atta corre tantissimo, dobbiamo insegnargli a farlo sempre meglio». La fotografia del nuovo talento che l’Udinese sta coltivando in vista di un “decollo verticale” l’ha fatta Kosta Runjaic interrogato sulle prospettive del francese classe 2003 che Gino Pozzo metterà definitivamente nella scuderia bianconera staccando un assegno d 8 milioni da versare al Metz come stabilito dall’accordo sul diritto di riscatto stipulato lo scorso anno, al momento dell’acquisto in prestito.

Non ci sono dubbi, il centrocampista di Rennes ha convinto tutti, crescendo gradualmente, come ha confermato lo stesso tecnico tedesco. «Adesso sa aiutare anche la squadra in fase di non possesso palla», ha raccontato per svelare su cosa ha dovuto insistere nei primi mesi di allenamento in Friuli, durante i quali Arthur ha raccolto spesso solo qualche spicciolo di partita durante gli impegni di campionato.

Il primo gettone da titolare contro il Napoli, ai Rizzi, un’avversaria nel suo destino, considerando che nella gara di ritorno, allo stadio Maradona, Atta ha cominciato a far vedere di che pasta è fatto, agendo da esterno offensivo “tattico” nel 4-4-2 che per l’occasione Runjaic schierò per pareggiare con quella che adesso è la capolista della Serie A. Tattico perché il francese aveva licenzia di svariare lungo tutto il fronte d’attacco per poi coprire però la squadra in fase diversiva su quella fascia. Un compito che ormai sa svolgere bene, con diligenza applicata agli slanci di inventiva che punteggiano il suo calcio.

Per questo da qualche giornata, per turare la falla dell’assenza di Florian Thauvin, l’inventore principe di trame offensive in casa Udinese, mister Kosta lo utilizza alle spalle del centravanti, che a Cagliari era Keinan Davis. Il copione prevede che si alterni a Sandi Lovric, per esempio, o a Martin Payero che col Monza ritornerà dopo la squalifica, comunque dei centrocampisti pronti a prendere il posto di Atta in fase offensiva, mentre lui scende a lavorare i palloni in mediana.

«Il suo futuro? Ama giocare in posizione centrale, ma è un centrocampista moderno, che può svolgere qualsiasi ruolo, dipende dal modulo», ha puntualizzato ancora Runjaic scrutando l’orizzonte del numero 14 bianconero. Che deve diventare più concreto in fase conclusiva e nel passaggio che può diventare un assist, visto che quelle caselle sono ancora vuote nelle statistiche del suo primo campionato di A.

Sa però rendersi utile, però, già in altri frangenti. Valutando i numeri della sua partita in Sardegna, non si può notare che ha davvero ragione mister Kosta quando lo etichetta come una grande corridore. Un maratoneta: a Cagliari ha percorso più chilometri di tutti gli altri, avversari compresi: 12,156 in tutto, di cui 2,991 km in sprint. In velocità ha avuto nelle punte di 19,638 km/h: solo qualche difensore, per caratteristiche abili sullo scatto, ha fatto meglio, in bianconero Kamara e Solet.

Ma anche i gesti tecnici non sono mancati. 68 palloni giocati, 17 passaggi nell’ultimo terzo di campo con l’ 84% di precisione globale, visto che ne ha completati, senza dimenticare i 5 palloni recuperati e pure l’ammonizione rimediata per fermare un contropiede dei sardi. Serve anche questo per finire definitivamente in orbita. Salire sull’ottovolante del calcio di alto livello. Anzi, sull’Atta volante. 

 

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