Pantani, il perfezionista: nelle repliche delle sue bici ecco un Pirata diverso
Ai piedi della salita di Oropa ecco i mezzi ricostuiti da un enologo friulano. “Ha cambiato la storia del mezzo. A che vino lo paragonerei? Di sicuro a un Sauvignon”

BIELLA. Scritte sull’asfalto, sui muri. Striscioni, amore puro. Per Pantani. E a Oropa, un passo dell’attacco della sua salita spunta fuori un lato poco conosciuto del Pirata andatosene 20 anni fa: il campione perfezionista.
Quello che da ragazzino si lavava la bici nella vasca da bagno di casa e che, da pro era maniacale con le sue bici. Ieri, sulla strada di Oropa, Alessandro Gallici, friulano di Colloredo di Monte Albano ha attirato la curiosità dei tifosi proponendo le ricostruzioni perfette dei 16 modelli di bici utilizzate dal Piratra in carriera.

Spiega: «Abbiamo proposto un metodo di studio, in collaborazione con la famiglia di Marco e per dimostrare come il campione fosse meticoloso e abbia attraversato un’epoca tecnologica del ciclismo. Tutto si può ammirare anche nel sito www.pantabike, mentre a Cesenatico nello Spazio Pantani si possono ammirare riprodiuzioni e storia di questo Pirata poco meno conosciuto ma non meno affascinante. «Aveva un talento naturale incredibile, ma studiava la bici per migliorarla e migliorarsi. Di Marco rirocro l’urlo sullo Zoncolan nel 2003. Sembrava la sua rinascita, invece...». Di professione Gallici fa l’enologo. «E vista la sua meticolosità non potrebbe che essere un Sauvignon».
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