Superbonus condominiale, in Fvg 400 cantieri a rischio
Confartigianato regionale: senza la proroga per chi ha realizzato il 60% delle opere si rischia il caos

UDINE. «Se si ampliano i termini per la fruizione del Superbonus al 110% nei condomini, in regione circa 400 cantieri rischiano di fermarsi. In ballo ci sono 270 milioni di investimento».
A lanciare l’allarme è il capo categoria regionale di Confartigianato Fvg, Paolo Dri, auspicando di veder applicare l’emendamento alla Finanziaria 2024 che consente l’estensione della misura ai condomini che hanno realizzato almeno il 60 per cento delle opere.
«Se l’emendamento non sarà accolto – sottolinea la Confartigianato – anche in Friuli Venezia Giulia si determinerà un vero e proprio caos».

I numeri
Il rincorrersi delle notizie sul possibile o non possibile accoglimento dell’emendamento preoccupa la categoria. «Senza la proroga del Superbonus 110%, limitata ai condomini, si metterebbero a rischio 400 cantieri che devono concludere i lavori – puntualizza Dri –, con un totale di 270 milioni di investimenti.
In regione, infatti, su quasi 1.600 asseverazioni per interventi condominiali, un cantiere su quattro deve ancora concludere le opere», prosegue il capo categoria, citando l’elaborazione dell’Ufficio studi Confartigianato-imprese Udine su dati Enea-Mase.
L’obiettivo è quello di arrivare all’approvazione dell’emendamento che «amplia i termini per la fruizione dell’agevolazione nella misura del 110% da parte di condomini e assimilati per lavori già avviati alla fine del 2022, a condizione che abbiano eseguito il 60% dei lavori complessivi al 31 dicembre 2023».
Confartigianato insiste per l’approvazione dell’emendamento che avrebbe il vantaggio di non comportare effetti sui saldi di finanza pubblica perché non amplia la platea dei soggetti ammessi al Superbonus.
Tuttavia, precisa Dri, anche con questo intervento «ci troveremo ad avere situazioni che saranno una sorta di “terra di nessuno” per aziende e privati, perché non tutti i cantieri in essere sono arrivati al 60 per cento dei lavori.
Se il principio del Superbonus in sé era positivo, l’applicazione che ne è seguita è stata così caotica e contraddittoria da aver provocato molti problemi, legati proprio all’incertezza della legislazione, soggetta a continue variazioni, non ultima questa repentina chiusura».
Le criticità
Tra le criticità provocate dal Superbonus, Dri cita quella dei crediti incagliati che, solo per gli edili, in provincia di Udine, raggiungono i 4,5 milioni di euro, con una media di 206 mila euro per azienda.
«Sono le cifre di un sondaggio realizzato attraverso l’Ufficio studi di Confartigianato-imprese Udine tra fine ottobre e inizi novembre», spiega Dri dopo aver raccolto le risposte di 58 aziende. La metà delle 44 che hanno lavorato con Superbonus e Bonus ha crediti incagliati e il problema grava, soprattutto, su termoidraulici, elettricisti e pittori edili. La metà di questi sono impegnati nella realizzazione di cappotti e isolamenti.
«Su questi incagli pesano almeno due fattori – sintetizza Dri –: le banche e le finanziarie che hanno ripreso ad acquisire i crediti, avendone molti in pancia, agiscono in maniera limitata e settoriale e le aziende non trovano soggetti cui cedere il credito; i crediti connessi a lavori avviati dopo lo scorso 16 febbraio, invece, sono bloccati e per superare lo stallo è necessario un intervento normativo».
Il monitoraggio Enea
In regione – il dato è riferito allo scorso 30 novembre – 1.750 interventi di riqualificazione effettuati su altrettanti condomini sono stati ammessi a detrazione per un importo complessivo pari a 914 milioni 409 mila euro. Il valore delle detrazioni maturate per tutte le tipologie di edifici ammontano a 2 miliardi 90 milioni 75 mila euro.
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