Scuola, passa il piano: via libera al taglio di 10 presidi. Ecco quali sono
C’è il via libera della giunta. L’assessore Rosolen: stanziati 33 milioni per governare i passaggi

UDINE. La Giunta approva il piano di dimensionamento scolastico con 10 presidenze in meno. Lo fa con una certa preoccupazione nonostante abbia messo a disposizione di ogni sede accorpata 50 mila euro per istituire uno sportello di segreteria per gestire al meglio il trasferimento.
«Il percorso ci preoccupa – conferma l’assessore regionale all’Istruzione, Alessia Rosolen – ma creare allarmismi del tutto ingiustificati significa perdere credibilità come soggetti interlocutori e mancare l’occasione di governare, per non subire, un atto amministrativo inderogabile». Così l’assessore nel giorno in cui la Flc-Cgil ha organizzato il sit-in a Trieste, al quale hanno partecipato i consiglieri regionali del Pd, Laura Fasiolo, Massimiliano Pozzo e Francesco Russo, e all’indomani del presidio udinese al quale, complice la pioggia, sono mancate le presenze.

Chiusa la parentesi potreste, Rosolen ribadisce di non aver accorpato classi e neppure ridotto il personale anche perché la competenza sulla scuola restaèstatale. «La Regione – ribadisce Rosolen – nel rispetto delle competenze del Ministero e muovendosi correttamente nell’ambito della propria autonomia - grazie alla quale nel 2023 ha erogato 33 milioni di euro - ha dato esecuzione a quanto previsto dal decreto interministeriale, che definisce l’organico dei dirigenti scolastici e dei direttori amministrativi e la sua distribuzione tra le Regioni per il prossimo triennio».
Il piano
Nel goriziano l’istituto comprensivo Della Torre di Gradisca d’Isonzo accorpa il Livio Verni di Fogliano Redipuglia e il Dante Alighieri di San Canzian d’Isonzo avrà il Marco Polo di Grado. Nel Pordenonese, invece, l’istituto comprensivo Pasolini di Casarsa della Delizia finirà nel comprensivo di Valvasone, mentre il Villa Varda di Brugnera riceverà in dote il Federico da Prata di Prata di Pordenone.
Pure a Trieste è prevista la fusione tra gli istituti comprensivi Margherita Hack e Roiano-Gretta, dove troverà spazio la presidenza. Ma anche la soppressione dell’istituto comprensivo Bergamas con conseguente aggregazione della scuola dell’infanzia Duca D’Aosta e della primaria Duca D’Aosta al comprensivo Ai Campi Elisi, mentre la primaria Slataper e la secondaria di primo grado Bergamas sono state spostate al comprensivo Weiss.
In provincia di Udine al comprensivo Cavour di Palazzolo dello Stella confluirà l’istituto Cuore dello Stella di Rivignano Teor; il Dante Alighieri di San Pietro al Natisone si unirà al Convitto Paolo Diacono di Cividale dove sarà istituita la presidenza.
Il comprensivo di Majano e Forgaria accorperà il comprensivo di Buja. Fusione, infine, fra il comprensivo di Lestizza Talmassons e quello di Mortegliano-Castions di Strada con presidenza a Lestizza Talmassons.
A tutto ciò si aggiungono le istituzioni, solo però in presenza di numeri congrui di iscritti, del liceo delle Scienze applicate al Convitto Paolo Diacono di Cividale e del liceo sportivo nella sede dell’istituto Di Brazzà di Lignano Sabbiadoro. Prevista anche l’apertura di una nuova sede del Centro provinciale per l'istruzione degli adulti (Cpia) di Pordenone al comprensivo di Maniago e l’attivazione di corsi in carcere.
Pure ai Cpia di Trieste e Udine è stata concessa l’apertura di una sede di scuola primaria nelle sedi carcerarie, mentre l’istituto Deledda-Fabiani di Trieste si arricchirà, per la sezione carceraria, dell’indirizzo Grafica e comunicazione, su cui dovrà esprimere un parare l’Ufficio scolastico regionale.
I commenti
«Auspichiamo che la decennale concreta attenzione dimostrata dalla Regione, per le sue competenze, nel sostenere la qualità del sistema dell’istruzione sul territorio rimanga inalterata nell’impegno e nel tempo a sostegno delle nostre istituzioni scolastiche, di ogni ordine e grado, che si distinguono nel panorama nazionale per i risultati conseguiti» scrivono, in una nota, i vertici di Cisl e Uil scuola con Snals Confsal, prendendo le distanze dalla Cgil che resta contraria al Piano.
Non a caso Rosolen ha detto di trovare «demagogiche le critiche mosse al Governo rispetto a quanto richiesto alle Regioni perché non stiamo penalizzando il diritto allo studio o riducendo le risorse per l’istruzione, ma stiamo ridimensionando le figure apicali delle istituzioni scolastiche, facendo sì che l’offerta sia plasmata rispetto alle esigenze dei territori, a fronte di un calo demografico che negli ultimi tre anni ha fatto registrare, in regione, la perdita di oltre seimila studenti».
L’assessore ricorda anche che le soppressioni di una scuola a Trieste, a Timau, Paluzza e Pulfero sono le conseguenze di pianificazioni concordare tra sindaci sul territorio.
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