Piano Ghana, la visita di Mattarella nell’Accademy di Confindustria Alto Adriatico
Agrusti: «Questo Progetto, inserito tra i punti programmatici del presidente di Confindustria Emanuele Orsini, è il nostro contributo al Piano Mattei»

È stata inaugurata sabato mattina, 6 aprile, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’Academy che Confindustria Alto Adriatico ha predisposto in Ghana – nel Don Bosco Training Institute Salesiano ad Ashaiman – per formare manodopera locale con profili professionali sovrapponibili a quelli ricercati dal tessuto produttivo regionale, iniziativa unica a livello internazionale.
Un’iniziativa che il Capo dello Stato ha definito «esemplare, preziosa, lungimirante e felice, di straordinaria efficacia per la formazione qui, in Ghana, di giovani che aspirano al lavoro e che propone l’addestramento, poi, nelle industrie nel nostro Nordest affinché essi possano decidere se continuare a lavorare in quelle stesse aziende, in Italia, o investire qui a preparazione conseguita.
È importante quanto detto dal presidente Agrusti, che ringrazio, ossia che il nuovo presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, abbia assunto nel suo programma questa formula perché venga ripetuta nelle altre organizzazioni del nostro Paese».
Un passaggio, all’interno della visita di Stato in Ghana, al quale Mattarella teneva molto e di cui si è detto «lietissimo, avevamo a cuore di passare da qui per visitare questo centro, per vedere l’attività che concretamente si svolge e soprattutto per il modello che presenta e per la formula che – ha aggiunto – costituisce un messaggio anche per altre realtà».
Mattarella, che ha visitato i laboratori da dove proprio oggi inizieranno i corsi del Progetto Ghana, ma dove da tempo i Salesiani svolgono formazione professionale di altissimo livello, ha evidenziato la «grande perizia che i ragazzi riescono a conseguire con gli insegnamenti che qui vengono impartiti; ho visto, come mi aspettavo, che qui si respira lo spirito salesiano; qui, come in tanti altri luoghi in ogni continente, vi è questo rapporto strettissimo, intenso. Don Bosco ha iniziato proprio così in Italia, dove c’era una moltitudine di ragazzi senza famiglia, senza preparazione o senza possibilità di futuro. Il suo impegno è stato questo. Ed ha avuto successo».
L’intervento del Capo dello Stato ha fatto seguito a quello del Presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti, che ha ringraziato Mattarella «per aver voluto dedicare un po’ del suo tempo di questa importante visita di Stato in Ghana, presenziando alla prima fase di una straordinaria esperienza». Una giornata di festa secondo Agrusti che ha avuto parole di ringraziamento per tutti i partners del Progetto a partire dall’ambasciatrice d’Italia in Ghana e Togo, Daniela d’Orlandi, «uno dei motori di questa operazione, probabilmente senza di lei non avremmo incrociato nemmeno quest’istituto, nel giro di un anno siamo riusciti a ingegnerizzarlo nei minimi dettagli grazie anche al grande lavoro di tutta la squadra di CAA, davvero infaticabile.
Il Progetto – ha detto ancora – è il contribuito dell’Associazione allo svolgersi del cosiddetto Piano Mattei, siamo stati molto contenti quando abbiamo sentito evocata questa figura e il suo straordinario ruolo nella storia della Repubblica; erano i tempi in cui l’Italia si inventò paese industriale in un paese senza imprenditori». Il Progetto, come ha detto ancora Agrusti rivolgendosi al Capo dello Stato, è anche l’occasione per il dipanarsi di altre opportunità che «stiamo costruendo con l’ambasciatrice del Ghana in Italia, Merene Benyah, che ho incontrato a Roma e qui, ieri sera, alla festa che il Presidente della Repubblica ghanese ha dato in onore di Mattarella. Con lei stiamo costruendo una missione di imprenditori del Nordest nel Paese africano valutando che possono esserci ottime opportunità sia dal punto di vista imprenditoriale sia delle maestranze; naturalmente anche questo richiederà un processo di formazione che cercheremo di sviluppare assieme ai nostri amici Salesiani di Accra e delle altre città del Ghana».
Assieme ad Agrusti la delegazione di Confindustria Alto Adriatico (il Direttore generale Massimiliano Ciarrocchi e il Direttore operativo Giuseppe Del Col), Luigino Pozzo della PMP Industries di Udine e il Capo del personale di Fincantieri, Luciano Sale «in rappresentanza – ha concluso Agrusti che ha poi firmato l’agreement di avvio del corso – di tutte le imprese del Friuli Venezia Giulia che partecipano al Progetto».
L‘ambasciatrice d’Italia in Ghana e Togo, Daniela d’Orlandi, si è detta «lieta di aver contribuito allo sviluppo del Progetto Ghana, promosso da Confindustria Alto Adriatico, sin dal primo momento, in particolare nell’individuazione dei partner locali più adatti per la formazione professionale e linguistica dei lavoratori ghanesi nonché nella presentazione dell’iniziativa a queste Autorità, che hanno espresso grande interesse.
Il Progetto, in linea con lo spirito del Piano Mattei – ha aggiunto la diplomatica – prevede infatti una collaborazione innovativa e reciprocamente benefica tra Italia e Ghana»
Secondo Walter Bianchi, presidente di Umana Forma, gruppo Umana SpA direttamente ingaggiata nell’iniziativa, «partecipiamo con entusiasmo, oggi, all’avvio di un percorso che ha messo insieme forza e determinazione. Il memorandum che firmeremo oggi, insieme a Confindustria Alto Adriatico e a due importanti partner ghanesi e internazionali, come l'Ispettoria salesiana per l'Africa Occidentale Sud e il VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo), rappresenta un primo, importante passo verso la creazione di nuove competenze e opportunità di lavoro stabili e qualificate attraverso percorsi formativi dedicati e finalizzati ad acquisire le abilità necessarie per l’inserimento in attività industriali complesse. Ancora una volta torniamo a mettere a disposizione delle aziende e delle persone percorsi di formazione pensati e realizzati per rispondere ad una missione chiara: mettere a disposizione delle aziende le persone più adatte. Questi percorsi di formazione pre-assuntiva realizzati all’estero che saranno seguiti da formazione in Italia, possono diventare una risposta legale e innovativa alla difficoltà di reperimento di personale specializzato delle imprese italiane promuovendo al contempo l'integrazione sociale e culturale sul territorio».
Gabriele Proietto, rappresentante Paese del VIS Volontariato Internazionale per lo Sviluppo in Ghana, tra i partners di progetto, ha espresso soddisfazione perché «già a maggio i primi 30 ragazzi inizieranno i corsi di lingua italiana e di educazione civica organizzati dal VIS in collaborazione con l’Università per gli Stranieri di Siena con l’obiettivo di agevolare un’integrazione graduale e positiva nel contesto sociale e culturale italiano. Questo progetto si inserisce nella progettualità che il VIS porta avanti da anni e che pone al centro l’essere umano e i suoi diritti, per una mobilità umana rispettosa dei diritti e della dignità della persona, sia che voglia restare nel proprio Paese di origine, sia che decida di migrare».
Il progetto
I settori nei quali risulta complicato reperire manodopera in FVG, così come manifestato dalle imprese, sono cantieristica, edilizia e infrastrutture, logistica e movimentazione delle merci, lavorazione del legno, i comparti industriali con particolari esigenze collegate alle turnazioni e i servizi che denunciano una cronica mancanza di operatori abilitati ad attività specifiche con mansioni che vanno dall’addetto ai carrelli elevatori, al saldatore, dal carpentiere, agli addetti alle macchine, dal cuoco allo specialista di attività edilizie.
L’analisi quantitativa rivela per il 2024 una domanda di circa 250 unità. Si prevede per il 2025 e per gli anni a venire un incremento notevole sia dei lavoratori da occupare sia dei corsi di formazione.
Il Progetto, nel rispetto delle potenzialità declinate dal Decreto Cutro, ha programmato la costruzione dei percorsi per un inserimento sociale degli immigrati che, partendo dal lavoro, permettano anche l’acquisizione di competenze socioculturali che agevolino una integrazione matura e consapevole nel contesto dell’Italia e in particolare del FVG. Previsto il coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali per favorire la costruzione di un clima di accoglienza all’interno dei luoghi di lavoro, la partecipazione delle Associazioni dei migranti presenti nella regione per aiutare la comprensione del contesto socioculturale e l’impegno della Regione per l’allestimento di attività formative strutturate durante la permanenza degli immigrati nel territorio.
Il Progetto, oltre a Confindustria Alto Adriatico, che ne è ideatore e promotore, accanto ai servizi offerti dal partner Umana SpA e all’adesione istituzionale dell’Ambasciata d’Italia in Ghana (alla quale Agrusti ha rivolto un ringraziamento particolare - all'ambasciatrice Daniela d'Orlandi), coinvolgerà tutti gli stakeholder istituzionali quali la Regione – Agrusti ha in questo senso ringraziato l’assessore Alessia Rosolen per la fattiva collaborazione –, le organizzazioni sindacali regionali e l’Associazione Italia-Ghana che opera da tempo in FVG. Come ha avuto modo di spiegare anche oggi a Mattarella il Presidente Agrusti, «la scelta dedicare il Progetto al paese africano è stata dettata, dall’esito positivo di un insieme di valutazioni sul contesto sociale, culturale e politico del paese equatoriale quali: la stabilità del sistema democratico, una società civile che non ha conosciuto, nonostante le diversità etniche, situazioni conflittuali, la presenza di un alto numero di giovani, un buon livello di istruzione e un basso indice di criminalità della popolazione».
Sono stati allestiti vari percorsi di istruzione per formare tecnicamente dei lavoratori. Utilizzando le possibilità offerte dal Decreto Cutro, alla conclusione dei citati percorsi formativi, ai giovani lavoratori del Ghana, nel rispetto delle norme di legge in vigore, sarà consentito l’ingresso in Italia per esplicare un attività lavorativa qualificata e allineata con le esigenze del mondo del lavoro. I lavoratori verranno inseriti inizialmente con contratti di somministrazione della durata di 12 mesi; le imprese si sono impegnate a reperire soluzioni che garantiscano l’alloggio a condizioni favorevoli per tutta la durata del contratto. Lo scopo è anche quello di garantire una condizione di protezione iniziale che favorisca la successiva emancipazione abitativa. È previsto che i primi lavoratori arrivino in Italia entro dicembre.
I Salesiani di Don Bosco si prenderanno cura di due fasi attraverso strutture interne:
- Don Bosco Job Service, società di intermediazione autorizzata e incaricata di effettuare una prima selezione di lavoratori interessati al progetto nell’ambito dei giovani che abbiano acquisito diplomi o qualifiche coerenti con le mansioni richieste; la società opererà in stretto contatto con Umana SpA che collaborerà nell’individuazione dei criteri di selezione;
- le Comunità Don Bosco in Ashaiman e in Sunyani (rispettivamente città presente nell’area urbana della capitale Accra, e capitale della regione Brong-Ahafo nel centro-ovest del Ghana). In entrambi i centri le comunità gestiscono degli Istituti tecnico-professionali con dotazione di aule e laboratori per la formazione di saldatori – muratori – mulettisti – montatori di pannelli fotovoltaici – elettrotecnici - addetti alle sartorie – addetti alla ristorazione – meccanici autofficine. Entro l’anno saranno svolti i corsi per la formazione tecnica. Dal 2025, con l’ampliamento delle domande da parte delle imprese e delle conseguenti richieste di qualifiche professionali, saranno attivati corsi che prevedono l’utilizzo degli altri laboratori presenti.
- Collabora al progetto anche Vis Ghana (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo), NGO italiana che ha sede anche nel paese africano. Sarà incaricata di effettuare la formazione linguistica dei lavoratori in coordinamento con le istituzioni Italiane (Università di Siena) incaricata della verifica dell’acquisizione delle competenze previste dalla legge.
Non sarà “solo” formazione per lavorare in Italia: in questo senso, infatti, il Presidente di CAA ha spiegato che «saranno messe a disposizione delle borse di studio per i meritevoli e bisognosi che studiano in quella Academy e che resteranno in Ghana; una sorta di partenariato che non si esaurirà nel breve ma avrà lunga durata. Questo potrà originare da parte dei Salesiani stessi delle specifiche richieste, penso ai macchinari di cui potrebbero avere bisogno e di cui beneficeranno, pertanto, i giovani che resteranno a lavorare nel loro Paese. Il Progetto tiene conto di tutti gli aspetti: economici, politici, sociali, operativi e logistici».
Progetto Ghana prevede infine che all’istruzione impartita in Africa segua un ulteriore periodo di formazione in Italia che sarà finalizzato oltre che all’ambientamento nel nuovo paese, all’acquisizione delle competenze più specifiche richieste dalle mansioni da espletare, grazie all’intervento di UMANA S.p.A. che provvederà oltre che all’assunzione dei lavoratori che verranno somministrati alle imprese richiedenti anche al finanziamento complessivo delle attività.
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