Teloni sui tetti di Mortegliano, due anni dopo la grandinata (Foto Petrussi)
Teloni sui tetti di Mortegliano, due anni dopo la grandinata (Foto Petrussi)

La lunga notte che ha cambiato per sempre Mortegliano: la grandinata, due anni dopo

Il 24 luglio 2023 la tempesta devastò case, scuole e raccolti. Oggi a Mortegliano, Talmassons e Lestizza si contano i lavori completati grazie ai fondi regionali e statali. Riccardi: «Una prova di maturità e solidarietà»

Viviana Zamarian

Quel cielo scuro carico di pioggia non si dimentica. E il rumore della grandine che tutto distrugge risuona, vivido, nella memoria di tutti. «Sembrava un bombardamento» ripetevano quella sera i cittadini di Mortegliano e dei comuni vicini del Medio Friuli e della Bassa (in particolare Bicinicco). Era il 24 luglio 2023, verso le 21 di una sera d’estate friulana. Poi, la paura, i tetti scoperchiati, le tegole ridotte a briciole, il cimitero di auto lungo le strade, i raccolti spazzati via, come i sacrifici di una vita.

Nessuno ha pianto, allora. «Lavorare e rimettersi in piedi» si ripeteva tra i calcinacci e i teli che i soccorritori posizionavano sopra le case. E così è stato. Si è ricostruito tutto. Grazie ai fondi stanziati dalla Regione – oltre 160 milioni– a quelli dello Stato (100 milioni) e al lavoro dei Comuni, in prima linea a coordinare gli aiuti assieme alla Protezione civile regionale, impegnata sul campo con i vigili del fuoco e il soccorso alpino. Ci sono ancora dei lavori da ultimare, il cronoprogramma è già stato definito.

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A Mortegliano

«Nell’immediato post grandinate grazie ai fondi destinati all’ emergenza messi a disposizione dalla Pc regionale – ricorda il sindaco di Mortegliano Roberto Zuliani – sono state sistemate d’urgenza le coperture e i serramenti del municipio, della casa di riposo, della caserma dei carabinieri, della palestra e della scuola elementare. Sono ancora consistenti gli interventi di ripristino, alle coperture del centro civico “Barbina” e della Villa Di Varmo, mentre interventi più consistenti riguardano una porzione del fabbricato della casa di riposo e del fabbricato per le associazioni in vicolo campo sportivo».

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Talmassons

I danni agli edifici pubblici a Talmassons ammontavano a oltre 2 milioni di euro. «Abbiamo ripristinato – racconta il primo cittadino Fabrizio Pitton – la copertura del centro civico di Flambro, siamo intervenuti in tempo zero per sistemare il polo scolastico e l’area mensa dove si stanno ultimando dei lavori di finitura. Abbiamo ripristinato il tetto dell’auditorium con il fotovoltaico, il tetto parziale della scuola d’infanzia e dell’asilo nido e stiamo terminando l’impianto fotovoltaico nella sede della Protezione civile. Ringraziare l’assessore ai lavori pubblici Cinello e l’ufficio tecnico».

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Cantiere aperto anche nel palazzo municipale e per ultimare la palestra comunale. Restano da sistemare il magazzino comunale (dove sono già stati fatti microinterventi) e l’ex scuola Valussi. «Poi provvederemo alla sistemazione della chiesa del cimitero di Talmassons» conclude.

A Lestizza

La grandine a Lestizza ha colpito tutti i 22 edifici pubblici «per un importo lavori di oltre 1,2 milioni – spiega il sindaco Eddi Pertoldi –. Allo stato attuale tutti gli edifici sono stati ristrutturati. Abbiamo solo un intervento da realizzare, per il quale a giorni avremo il progetto esecutivo, relativo alla sistemazione delle chiese dei cimiteri da 200 mila euro. Orgogliosamente ricordo che non abbiamo chiuso nemmeno un minuto gli edifici pubblici essendo intervenuti già al mattino successivo con le squadre di due imprese per metterli in sicurezza. Ringrazio l’ufficio tecnico per il lavoro svolto immediato e tempestivo». Resta il problema degli edifici privati abbandonati «su cui il Comune non può intervenire ma che sono a rischio crollo per le infiltrazioni».

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L’assessore Riccardi

«È stata una grande esperienza, una grande storia con le sue peculiarità, ed è stata una ulteriore prova di maturità e responsabilità della gente». A raccontarlo è l’assessore regionale alla Protezione civile Riccardo Riccardi che quella sera di due anni fa si precipitò a Mortegliano. «Non abbiamo visto persone lamentarsi, ma mettere in ordine, che davanti ai danni non ha mai avanzato pretese si è completata in un modo esemplare in modo composto, rigoroso, rispettoso, orgoglioso e operoso».

Una esperienza che ha dato prova «della grande forza del nostro sistema di Protezione civile, con una capacità di reazione esemplare, e anche in questa occasione il grande rapporto di solidarietà e di alleanza con vigili del fuoco e soccorso alpino e la collaborazione fra le istituzioni, noi in mezzo tra Comuni e lo Stato dall’altra, ha eseguito il proprio compito destinando le risorse per la ricostruzione». «Si è agito subito consentendo ai ragazzi di andare a scuola, ripristinando le strutture sanitarie in tempi record, una bella prova di collaborazione fra tutti» conclude Riccardi.

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