La “nuova vita” delle caserme in Friuli Venezia Giulia: investimenti per 202 milioni di euro dal Demanio in regione
Presentato il report dell’Agenzia del Demanio con il dettaglio dei lavori di riqualificazione per 15 siti tra Udine e Trieste

L’Agenzia del Demanio nel 2023 ha avviato interventi per un miliardo di euro e risparmiato 70 milioni di locazioni passive (in altre parole quando le pubbliche amministrazioni pagano ai privati per l’affitto di sedi non di proprietà dello Stato), tagli di costi che dal 2027 raggiungeranno 147 milioni di euro annui, contribuendo all’abbattimento strutturale della spesa pubblica.
Sono alcuni dei dati più rilevanti che emergono dal Rapporto annuale «L’Italia e i suoi beni. Creare valore con gli immobili dello Stato», (QUI IL LINK PER SCARICARLO) presentato oggi, martedì 9 luglio, a Palazzo Montecitorio alla presenza del vicepresidente della Camera dei deputati, Fabio Rampelli e del Viceministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo. Il documento dell’Agenzia del Demanio, ente pubblico economico che gestisce e valorizza 44 mila immobili per un valore di 62,8 miliardi di euro, riporta i risultati di un anno di attività, fa il punto sullo stato di avanzamento degli interventi previsti nel Piano Strategico Industriale e individua le strategie per innovare la gestione e le azioni di valorizzazione.
I dati in Fvg
Il report analizza anche la situazione regione per regione. In Friuli Venezia Giulia sono stati censiti 2.407 immobili del Demanio, la maggior parte beni disponibili (il 49%) e beni a uso governativo (il 44%). Il costo totale, per l’Agenzia del Demanio, si aggira in regione sul miliardo di euro. In particolare, tra i beni a disposizione, ci sono 236 caserme (che sono la maggior parte degli edifici demaniali in una terra caratterizzata da simili presidi come la nostra), 152 alloggi e 117 uffici.

Gli investimenti del Demanio in regione hanno raggiunto, per i dati presentati nel report, i 202 milioni di euro. La maggior parte dei fondi sono stati utilizzati su 172 chilometri di archivi, 185 mila metri quadri di territorio rigenerato e per i 50 mila metri quadri di nuovi parchi. Un dato che va sottolineato sono anche i 6.000 metri quadrati di amianto rimosso in Friuli Venezia Giulia.

Sempre nel report è possibile visionario il piano città degli immobili pubblici per Trieste e Udine, suddiviso nelle due categorie di riqualificazione innovativa delle sedi della pubblica amministrazione e per la rigenerazione sostenibile e multiscalare. Per quanto riguarda il capoluogo regionale, infatti, sono nove gli interventi operati dal Demanio. Si tratta di:
- Ex Caserma Emanuele Filiberto (bene di proprietà statale)
- Ex Jutificio (bene di proprietà statale)
- Complesso “Il Giulia” (bene di proprietà regionale)
- Palazzo Carciotti
- (beni di proprietà comunale)
- Palazzina Via Gatteri (beni di proprietà comunale)
- Ex tenuta Burgostaller (bene di proprietà statale)
- Ex deposito artiglieria (bene di proprietà statale)
- Pineta di Barcola (bene di proprietà statale)
- Porto vecchio (beni di proprietà comunale)

Otto invece gli interventi per il piano città di Udine. Ecco sedi di pubblica amministrazione destinati a riqualificazione innovativa:
- Ex caserma Savorgnan (bene di proprietà statale)
- Ex caserma Cavarzerani (bene di proprietà statale)
- Ex caserma Duodo (beni di proprietà comunale)
- Palazzo Colombatti Ciconi Belgrado (bene di proprietà statale)
- Ex Questura (bene di proprietà regionale)
- Ex Prefettura (beni di proprietà comunale)
- Archivio via Urbanis (bene di proprietà regionale)
- Scuola Stringher (beni di proprietà comunale)

L’intervento alla caserma Pracchiuso destinato alla Prefettura
Con l’intervento di rigenerazione urbana dell’ex caserma «Enrico Reginato» di Borgo Pracchiuso l’edificio storico acquisisce una diversa funzione diventando sede della Prefettura e si apre alla collettività con nuovi spazi per i servizi. Gli uffici della Prefettura vengono accorpati all’interno di un unico edificio in spazi nuovi, moderni e accoglienti, con significativi risparmi di spesa per locazioni passive, pari complessivamente a 250 mila euro, e la riduzione dei costi di manutenzione e gestione.

Il progetto, che prevede la ristrutturazione di edifici sottoposti a vincolo storico-artistico, la valorizzazione di aree verdi e la demolizione di alcuni fabbricati, è ad alta potenzialità per la città. Grazie alla collaborazione virtuosa attivata tra le amministrazioni, che hanno condiviso competenze e strategie, gli immobili avranno nuove destinazioni utili per la collettività.L’intervento si caratterizza, in linea con una domanda crescente di soluzioni abitative integrate con il contesto urbano e di servizi, per una forte componente di welfare. Grazie alle risorse messe a disposizione dalla Regione una porzione del complesso verrà destinata a senior housing con l’ampliamento della residenza socio-sanitaria per anziani «La Quiete»

Le dichiarazioni del direttore del Demanio
«Invitiamo gli investitori legati ai territori, ma anche player nazionali e internazionali, a condividere una nuova visione, dove lo scopo sociale, ambientale e culturale assume un valore per l’investimento»: a dirlo è stato il direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme. L’auspicio è stato quindi quello di «una collaborazione» con istituzioni e privati, in una «strategia integrata», perché altrimenti «è impossibile fare da soli».
«Stiamo sviluppando partenariati di innovazione sociale e culturale, strumenti finanziari e concessori – ha aggiunto – per creare valore e sviluppo attraverso il patrimonio immobiliare pubblico». Perno della strategia dell’Agenzia per riqualificare i beni dello Stato e rigenerare i territori insieme agli enti locali e agli investitori privati è, in particolare, il Piano città dell’immobile pubblico, un modello di pianificazione integrata degli interventi, già pronto per 17 città.
Tra gli interventi di riqualificazione inseriti ed elencati da dal Verme nella sua relazione, a titolo di esempio, il Parco della giustizia di Bari, l’ex complesso carcerario di Perugia, la Loggia del Genga del palazzo Ducale di Pesaro, la Manifattura tabacchi di Torino e Roma Tor Vergata. «L’utenza e la collettività sono al centro della nostra azione», ha sottolineato ancora dal Verme. «Investiamo nella riqualificazione degli immobili poco o male utilizzati per soddisfare i fabbisogni delle pubbliche amministrazioni, abbattere la spesa pubblica di locazioni passive. Pianifichiamo gli interventi in sinergia con le istituzioni dei territori alla luce delle loro peculiarità, per aprire gli immobili pubblici al cittadino, fornire nuovi servizi e rispondere alle esigenze abitative di famiglie, giovani e anziani».
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto