Friuli Venezia Giulia tra le regioni più care d’Italia: rincari annui fino a 493 euro a famiglia

Trieste e Udine tra le città con i maggiori aumenti di prezzi, con un’inflazione di luglio superiore alla media nazionale dell’1,7%.

Massimo Pighin
Sempre più cara la spesa al supermercato, "colpa" dell'inflazione
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Con un rincaro annuo per la famiglia media di 493 euro e un’inflazione annua di luglio pari all’1,8 per cento, il Friuli Venezia Giulia si attesta al terzo posto tra le regioni più care d’Italia. Un dato, questo, che si evince dalla classifica stilata dall’Unione nazionale consumatori in base ai dati territoriali relativi all’inflazione di luglio resi noti dall’Istat. In Italia il rincaro annuo è stato calcolato in 427 euro a famiglia, mentre l’inflazione annua di luglio a livello nazionale si è attestata all’1,7 per cento.

Per quanto concerne la regione, la città più cara è Trieste, settima in Italia con un rincaro di 590 euro e un’inflazione pari al 2,1 per cento. Quindi, Udine, che occupa l’undicesima posizione: il capoluogo friulano registra un rincaro di 534 euro e un’inflazione dell’1,9 per cento. A seguire Gorizia, ventiduesima in Italia, con un rincaro di 479 euro e un’inflazione pari all’1,8 per cento. A chiudere la graduatoria regionale, Pordenone, ventitreesima: nel capoluogo della Destra Tagliamento il rincaro è stato di 478 euro, con un’inflazione dell’1,7 per cento.

Come detto, il Friuli Venezia Giulia, in base all’elaborazione dell’Unione nazionali consumatori, è la terza regione più cara d’Italia.

In testa alla classifica delle regioni più “costose”, con un'inflazione annua a più 1,9%, il Trentino Alto Adige che registra a famiglia un aggravio medio pari a 587 euro su base annua. Segue il Veneto (più 2%, con un aumento di 537 euro). La Puglia è la regione con la maggiore inflazione d'Italia, più 2,2% (aumento di 419 euro), seguita dalla Calabria con più 2,1% (rincaro di 393 euro). La regione più risparmiosa è il Molise: più 0,8% e aumento di 189 euro. In seconda posizione la Valle d'Aosta (più 0,7%, con un rincaro di 194 euro), in terza la Sardegna (più 1,4%, con un aumento di 269 euro).

I dati in Italia

In relazione alla graduatoria della città, in testa troviamo Rimini dove l'inflazione tendenziale pari a più 2,8 per cento, la più alta d'Italia, si traduce anche nella maggior spesa aggiuntiva su base annua, equivalente a 771 euro per una famiglia media. Medaglia d'argento per Bolzano che, con più 2,2% su luglio 2024, ha un incremento di spesa annuo pari a 730 euro a famiglia. Sul gradino più basso del podio Belluno, terza sia per inflazione, con più 2,6%, che per spesa supplementare, pari a 678 euro annui per una famiglia tipo. Al quarto posto Pistoia che, con un'inflazione del 2,4 per cento, la quarta più alta del Paese, registra una stangata pari a 649 euro. Seguono Padova (più 2,3%, aumento di 634 euro), Arezzo (più 2,3% e rincaro di 622 euro), all’ottavo posto Verona (più 2%, con un rincaro di 551 euro). Chiudono la top ten, con 541 euro, Lucca e Siena, entrambe con un'inflazione del 2 per cento. Cosenza, che ha la seconda maggior inflazione, più 2,7%, si colloca al tredicesimo posto con un rincaro di 525 euro.

Sull'altro fronte della classifica, la città più virtuosa d'Italia è Pisa, dove con un più 0,6 per cento, l'inflazione più bassa d'Italia, si ha un aumento annuo di 162 euro. Al secondo posto Campobasso, più 0,7% (seconda per inflazione minore, ex aequo con Aosta) e un maggior costo della vita di 165 euro. Medaglia di bronzo per Benevento (più 0,8% e rincaro di 177 euro). Seguono, nella classifica delle città risparmiose, Sassari (più 0,9%, rincaro di 179 euro), Aosta (più 0,7%, aumento di 194 euro), Brindisi (1%, +197 euro), al settimo posto Trapani (+0,9%, +208 euro), poi Reggio Emilia (+0,8%, +220 euro) e Caserta (+1%, +221 euro). Chiude la top ten delle migliori, con 233 euro, Catanzaro (+1,2%).

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