L'elicottero in azione, i Vigili del fuoco sul lato della carreggiata e le auto in coda sul Raccordo autostradale triestino Fotoservizio Massimo Silvano
L'elicottero in azione, i Vigili del fuoco sul lato della carreggiata e le auto in coda sul Raccordo autostradale triestino Fotoservizio Massimo Silvano

Spento l’incendio sul Carso: cinque focolai lungo il Raccordo autostradale

Il fronte era esteso 500 metri tra Sgonico e Santa Croce: tratto chiuso, lunghe code e disagi al traffico. L’ipotesi del dolo

Maria Elena Pattaro

Il Carso brucia. Cinque focolai sono divampati nella mattinata di oggi, 12 giugno, dalle sterpaglie lungo il raccordo autostradale 13, tra Sgonico e Santa Croce, in direzione Trieste. Mezzo chilometro di fiamme e fumo che lambivano la carreggiata. Tratto chiuso, lunghe code e un massiccio dispiegamento di forze via terra e dal cielo per spegnere le fiamme.

Le operazioni di spegnimento

Mentre cinque squadre di Vigili del fuoco armeggiavano con i manicotti, l’elicottero della Protezione Civile gettava ettolitri d’acqua sull’area boschiva. Per soffocare le fiamme ci sono volute diverse ore, mentre le operazioni di bonifica delle braci andranno avanti fino a sera.

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Il rogo a Fernetti

Un sesto incendio, sempre a bordo strada, è divampato quasi in contemporanea a circa 8 chilometri di distanza, sul raccordo autostradale 14 all’altezza di Fernetti, direzione Venezia. Un tempismo quantomeno sospetto. In questo caso però il fuoco è stato soffocato quasi subito.

La pista del dolo

Cinque focolai, a distanza di cento metri l’uno dall’altro. Troppi per credere che sia un evento fortuito. Si fa strada la pista del dolo. Una delle ipotesi al vaglio è che qualcuno possa aver lanciato degli inneschi dal finestrino di un’auto in corsa. Sui tratti divorati dalle fiamme non sono state trovate tracce di accelerante, saranno gli ulteriori sopralluoghi e accertamenti a fare chiarezza sulle cause. L’ipotesi accidentale, per quanto in questa fase non sia stata del tutto esclusa, appare poco probabile. I Vigili del fuoco hanno trasmesso una prima informativa alla Procura, che deciderà quali accertamenti disporre. A partire dall’acquisizione di eventuali filmati delle telecamere posizionate lungo l’asse viario.

Lo spauracchio dei roghi

Intanto il Carso ripiomba nello spauracchio dei roghi estivi. Il pensiero è corso subito all’estate del 2022, quando una serie di incendi devastanti divorarono 4 mila ettari di bosco. Stavolta i danni sono stati decisamente minori, grazie all’intervento tempestivo dei Vigili del fuoco, che hanno impedito alle fiamme di estendersi verso la costa. Ma c’è il timore che a questo primo episodio ne seguano altri.

 

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L’allarme

A dare l’allarme, stamattina, sono stati alcuni automobilisti in transito quando hanno visto le sterpaglie bruciare a pochi centimetri dalla carreggiata, all’altezza del chilometro 7, tra Sgonico e Santa Croce. I pompieri sono intervenuti in forze, con cinque squadre: tre da Trieste e due in supporto da Gorizia e Monfalcone.

A dare manforte sono arrivati anche gli operatori del Corpo forestale e i volontari della Protezione Civile con cinque mezzi più l’elicottero che ha effettuato lanci d’acqua, attinta dalla vasca dell’aviocampo di Prosecco. Sono stati proprio i volontari a completare le operazioni di bonifica e monitoraggio dell’area, necessarie a scongiurare che i focolai riprendessero vigore.

«L’incendio non è stato particolarmente complicato da spegnere ma ci ha richiesto un dispiegamento di forze e risorse ingenti» commenta Alberto Maiolo, comandante provinciale dei Vigili del fuoco. Sul posto sono intervenute anche diverse pattuglie della Polizia stradale, che hanno gestito la viabilità insieme al personale di Anas.

Inevitabili e pesanti i disagi al traffico: il tratto interessato dal rogo è stato inizialmente chiuso. Poi, superata la fase critica, è stato riaperto parzialmente, con i veicoli che potevano transitare soltanto sulla corsia di sorpasso. Alle 14 le code all’altezza di Sistiana erano di 3 chilometri. —

 

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