Fedriga: «Pronti a investire ancora, ma prevedere un disastro simile era impossibile»

Il presidente della Regione Fvg rivendica l’impegno contro il dissesto idrogeologico: «Per il territorio spese cifre mostruose, sono eventi eccezionali»

Piero Tallandini
Il governatore Fedriga durante il sopralluogo nelle zone colpite
Il governatore Fedriga durante il sopralluogo nelle zone colpite

Decine di milioni da inserire già nella nuova legge di bilancio per risarcire cittadini e imprese colpiti dall’ondata di maltempo. Lo assicura il governatore Massimiliano Fedriga che preannuncia anche, per il prossimo anno, l’entrata in funzione di un nuovo sistema di messaggi d’allerta che arriveranno direttamente sul telefonino segnalando l’emergenza.

Presidente, cosa ha provato camminando nel fango nelle zone colpite, sentendo le persone che hanno perso tutto?

«Non ho visto piangersi addosso, ho visto invece grande capacità di reazione: gente che si è rimboccata le maniche per spalare il fango nella propria casa e per aiutare anche a ripulire le aree pubbliche. Una forza emotiva che poche altre comunità sarebbero in grado di mostrare. Purtroppo ci sono state due vittime e mi ha colpito molto la storia di Quirin Kuhnert che si era innamorato del Collio e aveva scelto di venire a vivere nella nostra terra. Ha perso la vita cercando di salvare la sua vicina di casa dimostrando un grande senso di comunità. Il suo è stato un atto eroico».

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A sinistra Quirino Kuhnert al taglio del nastro con il sindaco Roberto Felcaro

Lei ha dichiarato: «Stiamo lavorando per far tornare le persone a casa quanto prima». A Versa si sono arrabbiati ricordando che per rientrare a casa devono esserci luce e gas. Cosa si sente di dire al riguardo?

«Intanto oggi (ieri ndr) è arrivato il via libera dopo le verifiche dei vigili del fuoco per il ripristino dell’elettricità. Nei prossimi giorni sarà possibile riavere anche il gas. La priorità è ovviamente poter tornare in sicurezza. Quanto a Brazzano il rientro della quasi totalità degli sfollati è previsto per sabato. Bisogna essere cauti, ci saranno precipitazioni anche nelle prossime ore e va escluso il rischio di ulteriori cedimenti».

Tre mesi fa l’Istituto superiore per la protezione ambientale (Ispra) ha affermato che la situazione per quanto riguarda il rischio frane in Fvg è peggiorata, ma non tanto da generare allarmismo: c’è stata una sottovalutazione?

«Di sicuro si è trattato di precipitazioni di violenza eccezionale. Ho visionato una prima relazione dei nostri tecnici secondo i quali stiamo parlando di eventi che avvengono ogni trent’anni. Il pluviometro di Prepotto ha misurato 134 millimetri nell’arco di 24 ore: secondo gli esperti può accadere una volta ogni cento anni. A Cormons tra le 20.15 e le 4.15 sono stati misurati 193 millimetri: secondo le stime può succedere, addirittura, solo una volta ogni duecento anni».

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La Procura ha aperto un fascicolo per capire se il pericolo di frana a Brazzano fosse stato segnalato: cosa risponderebbe a chi dice che questa tragedia si sarebbe potuta evitare?

«Giusto che la Procura voglia approfondire. Sottolineerei comunque che si sta parlando di un’area privata rispetto alla quale non avevamo segnalazioni di rischio. Le piogge eccezionali hanno interessato una zona boschiva, da dove è partita la frana, e non superfici coltivate. I modelli dei meteorologi avevano segnalato la perturbazione, ma era previsto che passasse più a nord e, soprattutto, era impossibile ipotizzare che le precipitazioni si concentrassero proprio in quel punto specifico e con quella intensità, saturando d’acqua il terreno».

Serve spendere di più o magari diversamente per rendere più sicuro il territorio?

«Tra fondi regionali, statali ed europei in sette anni abbiamo destinato per il dissesto idrogeologico quasi 950 milioni di euro. Cifre mostruose. È chiaro che bisogna sempre lavorare per migliorare, ma senza gli interventi portati a termine in questi anni l’impatto sarebbe stato ancora più pesante. Siamo consapevoli che con eventi meteorologici così estremi arrivare al rischio zero sarà praticamente impossibile, ma dovremo continuare a spendere e spero lo capiscano tutti, anche coloro che, come certi comitati, sono sempre pronti a protestare prima e a piangere poi».

Un esempio?

«L’intervento a Corno di Rosazzo per realizzare il bacino di laminazione che è stato utilizzato per la prima volta nella sua interezza proprio in questi ultimi giorni e ha funzionato molto bene contribuendo alla sicurezza di Corno e San Giovanni al Natisone. Eppure le proteste non erano mancate».

A quanto potrebbero ammontare i danni sul territorio e che contributo finanziario darà la Regione?

«Già nella legge di bilancio metteremo risorse importanti, nell’ordine di qualche decina di milioni di euro, e chiederemo che anche lo Stato faccia la sua parte. Quanto all’ammontare dei danni al momento non abbiamo ancora stime neppure abbozzate, ma sicuramente si tratta di decine di milioni».

Nello specifico, cosa si pensa di fare per aiutare le tante aziende in difficoltà?

«L’assessore Bini ha già chiesto di prevedere la sospensione dei mutui per le imprese colpite e ci saranno sicuramente anche supporti diretti e aiuti per integrare le coperture assicurative».

Per avvertire in tempo la popolazione in caso di emergenza non si potrebbero sfruttare di più le nuove tecnologie?

«Sì e si sta lavorando per perfezionare e rendere operativo nel corso del prossimo anno un nuovo sistema di messaggi di allerta: sms che arriveranno direttamente sul telefonino segnalando l’emergenza nella aree più a rischio».

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